Home Tecnologia Gli UMon cercano il deserto dello Utah per far avanzare la scienza, inclusa la conquista di Marte

Gli UMon cercano il deserto dello Utah per far avanzare la scienza, inclusa la conquista di Marte

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Gli UMon cercano il deserto dello Utah per far avanzare la scienza, inclusa la conquista di Marte

Nei laboratori dell’Università di Mons è in corso proprio in questo momento un nuovo studio sull’esplorazione spaziale. L’obiettivo è testare un sistema di coltivazione di batteri viola per aumentare l’autonomia delle missioni su Marte. Attraverso la cosiddetta fotosintesi anossigenica, i batteri viola sono in grado di crescere utilizzando l’anidride carbonica, la luce e varie fonti di elettroni, producendo così biomassa commestibile.

La tesi di Guillaume Gégo si concentra su questo progetto. “Dobbiamo considerare i batteri come una macchina che ha bisogno di carbonio ed elettroni per funzionare. Qui, il carbonio proviene dall’anidride carbonica prodotta dalla respirazione dell’equipaggio, la cui fissazione da parte dei batteri li fa crescere e creare una biomassa commestibile ad alto contenuto proteico.Lui spiega. Gli elettroni possono provenire da diverse fonti.

Il primo sono gli acidi grassi volatili derivanti dalla decomposizione dei rifiuti organici. Il secondo, l’idrogeno, deriva dall’elettrolisi dell’acqua in idrogeno e ossigeno. Il terzo è un elettrodo sotto tensione. Ancora oggi la conquista di Marte resta il sogno di più di un uomo. Ma per sperare di mettere un giorno piede sul Pianeta Rosso, gli scienziati devono ancora fare progressi.

Soprattutto in missioni simili. Lo studio di Guillaume Gégo prevede infatti anche lo sviluppo di un prototipo di coltura semplificato, nonché l’esecuzione di test in condizioni tutt’altro che ideali nei laboratori UMONS. La prima missione analogica ha avuto luogo presso l’Analog Astronaut Training Center (Polonia) lo scorso ottobre. Il secondo è in corso nel deserto dello Utah, in particolare presso la Mars Desert Research Station.

Il simulatore dell’habitat marziano dovrebbe consentire l’attrezzatura necessaria e gli sforzi rimanenti di validazione del sistema per l’esplorazione spaziale. L’esperimento è sponsorizzato dal Centro Spaziale Europeo e dalla Belgian Mars Society. Per lo studente di Montua, appassionato di spazio fin da giovanissimo, è finalmente parte di un sogno d’infanzia diventato realtà… Perché contano i risultati?

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