(San Francisco) Il software di un’azienda italiana specializzata nella sorveglianza delle comunicazioni è stato utilizzato per hackerare smartphone per spiare utenti in Italia e Kazakistan, secondo Google, denunciando una “fiorente” industria degli spyware.
Inserito il 23 giugno
“Queste aziende facilitano la proliferazione di strumenti di hacking pericolosi e armano i governi che altrimenti non sarebbero in grado di sviluppare queste capacità”, ha affermato giovedì il gigante della tecnologia in una dichiarazione.
Gli ingegneri di Google spiegano che le vittime, utenti di smartphone con Android (Google) e iOS (Apple), hanno ricevuto un link per installare applicazioni dannose, che consentono loro di spiare la loro attività sul telefono o estrarre documenti.
In alcuni casi, gli hacker lavorano con la complicità dei provider Internet e le applicazioni sono simili agli operatori. Altrimenti, agiscono come messaggeri come WhatsApp.
Secondo Google, secondo il suo sito Web, il software è stato utilizzato da RCS Lab, un’azienda italiana che “fornisce soluzioni tecniche avanzate per servizi di sicurezza per il monitoraggio delle comunicazioni”. Non ha risposto immediatamente alla richiesta dell’AFP.
Il gruppo con sede in California, che ha identificato le vittime in Italia e Kazakistan, ha affermato di aver avvertito gli utenti dei dispositivi Android interessati e di “aver apportato modifiche” per proteggere tutti gli utenti.
Apple, da parte sua, ha anche preso provvedimenti contro gli hacker, ha riferito AFP.
A settembre, il produttore di iPhone ha dovuto riparare urgentemente un difetto del computer dopo che lo spyware della società israeliana NSO Pegasus è stato in grado di infettare gli smartphone del marchio senza ricorrere a collegamenti o pulsanti trappola.
Decine di migliaia di telefoni sono stati colpiti, compresi quelli di membri del governo francese, secondo diverse associazioni che hanno portato alla luce lo scandalo dello spionaggio di massa via Pegasus lo scorso luglio.
Gli ingegneri di Google, che seguono più di 30 aziende del settore, affermano che il settore degli spyware si sta “evolvendo e crescendo rapidamente”.
“La nostra ricerca mostra fino a che punto i fornitori di spyware hanno diffuso questi strumenti, che storicamente sono stati utilizzati solo dai governi”, descrivono. “Rende Internet meno sicuro e minaccia la fiducia di cui gli utenti hanno bisogno”.
Sottolineano inoltre che questi strumenti, anche se legali ai sensi del diritto internazionale, sono spesso utilizzati dai governi per scopi antidemocratici, in particolare per prendere di mira attivisti politici, giornalisti o difensori dei diritti umani.