I partiti italiani sono divisi sulla recente condanna del Parlamento europeo della retorica anti-LGBTQI+ in Italia, sollevando preoccupazioni per le somiglianze con la situazione in Ungheria e Polonia.
aprile “Discorso contro i diritti […] e LGBTQI+ » Da alcuni leader politici e governi influenti nell’UE, tra cui Italia, Ungheria e Polonia.
“Il Parlamento è preoccupato per l’attuale retorica anti-diritti […] e anti-LGBTQI+ su scala globale, alimentata da alcuni leader politici e religiosi di tutto il mondo, compresa l’Unione Europea” Come si legge nel testo dell’emendamento.
Anche il Consiglio dell’UE lo considera “Questi movimenti ostacolano in modo significativo gli sforzi per raggiungere la depenalizzazione universale dell’identità omosessuale e transgender perché legittimano la retorica secondo cui le persone LGBTQI+ sono ideologie piuttosto che esseri umani”.
“I recenti avvenimenti in Uganda e le leggi discriminatorie sui diritti LGBT che prevedono la pena di morte, con l’Italia in mezzo come autocrazia, sono una grave offesa ad una democrazia e ad una civiltà come la nostra. Lo ha detto a EURACTIV Italia la deputata Patrizia Marrocco, membro del partito di destra Forza Italia che fa parte della coalizione di governo.
“Il governo di centrodestra non rinuncerà di una virgola ai diritti che le persone LGBT si sono guadagnate e non discriminerà mai nessuno in base alle sue preferenze sessuali. Basta con questa sterile retorica: non giocheremo e faremo campagna su questioni così sentimentali. Il deputato è anche membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Tuttavia, alcuni osservatori affermano che i diritti delle persone LGBTQI+ sono diminuiti da quando si è insediato il nuovo governo.
A marzo, infatti, il governo ha chiesto a Milano di interrompere la registrazione dei figli di coppie dello stesso sesso, rinnovando il dibattito sul piano conservatore del premier Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia).
Sul versante dell’opposizione sottolinea da tempo il Pd (Pd, Socialisti e Democratici al Parlamento europeo). “Deriva pericolosa” Dalla destra italiana a modelli di governo come il premier ungherese Viktor Orbán e il suo omologo polacco Mateusz Morawiecki.
“Il Parlamento europeo conferma quello che già sappiamo molto bene in Italia: a causa delle scelte sbagliate del governo in tema di diritti, siamo sempre più allineati con le posizioni del Gruppo di Visegrad.[composé de la Hongrie, la Pologne, la République tchèque et la Slovaquie]»Lo ha detto a EURACTIV Italia la Senatrice Cecilia D’Elia (PD).
“Lo Stato fondatore dell’Unione Europea non può tollerare questa deriva e noi continueremo a contrastarla con tutte le nostre forze”, lei ha aggiunto.
L’emendamento approvato dal Parlamento europeo nel rapporto sulla criminalizzazione globale dell’omosessualità è stato inserito nel Gruppo dei Verdi, dopo che l’Uganda ha approvato una legge che punirebbe l’omosessualità con fino a dieci anni di reclusione o, per alcuni, con la pena di morte. casi.
[Édité par Anne-Sophie Gayet]