All’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente della Commissione europea si è chiaramente opposto alle richieste di cessate il fuoco dall’Ucraina. “C’è molto in gioco”, ha avvertito.
coppia belga
IlLa presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha espresso opposizione alla richiesta di cessate il fuoco in Ucraina.
“So che alcune persone chiedono la fine dei combattimenti, ma devo dire che la verità è: se la Russia smette di combattere, la guerra finisce, se l’Ucraina smette di combattere, non ci sarà più l’Ucraina”, ha detto il capo della Esecutivo dell’UE. Stava parlando alla Princeton University negli Stati Uniti dopo aver partecipato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.
“C’è molto in gioco, non solo per l’Ucraina, ma anche per l’Europa, la comunità internazionale e l’ordine mondiale”, ha continuato la signora von der Leyen. Il tedesco ha aggiunto che i recenti successi dell’esercito ucraino nella riconquista del territorio alle forze armate russe “sollevano il morale”, ma tale unificazione è necessaria.
La diplomazia europea vuole nuove sanzioni
Parlando delle sanzioni imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti alla Russia, ha indicato che queste sanzioni sono “pungenti” e sono qui per restare. Durante una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri tedesco Annalena Birbock, da parte sua, ha chiesto al signor Putin di porre fine alla guerra. E lei ha detto contro di lui senza nominarlo: “È una guerra che non vincerai”. “Smettila di mandare a morte più tuoi concittadini”, ha esortato. Ha sottolineato che l’annuncio della mobilitazione non ha generato schiere di volontari per unirsi al conflitto. “Quello che vediamo invece sono uomini, donne e bambini coraggiosi che scendono in piazza perché non vogliono far parte di questa guerra contro l’Ucraina”.
Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha promesso mercoledì di imporre nuove sanzioni alla Russia dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una parziale mobilitazione dei riservisti per sostenere la sua offensiva militare nella vicina Ucraina.
Il primo ministro nazionalista ungherese Viktor Orban, che regolarmente incolpa la Russia delle sanzioni dell’UE, vuole che le sanzioni vengano revocate entro dicembre e che venga avviata una “consultazione nazionale” sulla questione.
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