Oscillando da solo in testa alla vetta del Col Marie Blanc, Guy Hindley deve aver visto di nuovo impressi nella retina i vaghi ricordi di un lontano viaggio che fece da adolescente nei Pirenei. Entrato poi nel Midland Cycle Club gestito dal padre, uno che si era cimentato per un po’ nel rugby aveva scoperto le mitiche salite di Peyresourde e Aspin in compagnia di compagni e di un padre che viveva solo di ciclismo. Un vero cult di Eddy Merckx e Patrick Sirko. Una forma di pellegrinaggio in Terra Santa per questa banda di giovani australiani che è riuscita a convincere alcuni sponsor a finanziare questo viaggio. “Il mio amore per il Tour de France ha messo radici un po’ più in profondità.ha detto il nativo di Perth sulla scia del suo successo al Giro del 2022. Ricordo ancora molto bene il mio amore a prima vista per la Grande Boucle: risale al 2003 e ad una grande edizione durante la quale Baden Cooke e Robbie McQueen, di cui ero tifoso, si contesero la maglia verde. Ci sono stati così tanti brillanti piloti australiani e questi ragazzi sono stati una fonte d’ispirazione per me”.
Vincitore in solitaria a Laruns al termine della tappa che gli ha permesso di vestire anche la maglia gialla, il corridore di Bora-Hansgrohe (27) è sembrato impegnare la testa in un cenno in piedi dopo il traguardo. “Questo è pazzesco! Immagina cosa significa per me questa giacca…”
E se, piazzando Buchmann e Conrad più Hindley nella fuga mattutina di una trentina di corridori, la formazione tedesca sembrava essere riuscita in un piano tattico abilmente costruito, l’australiano ha demistificato in un secondo questo colpo di genio.
“Ovviamente non avevamo intenzione di trovarci in una situazione del genere, La persona che ha vinto quattro delle sue nove vittorie nel Pro Tour ha sorriso. Prima del Grand Départ ho chiarito che volevo provare a salvarmi in vista della terza settimana che credo sarà decisiva per la classifica generale. Ma mi sono trovato davanti e ho subito capito che avevo una grande opportunità per guadagnare tempo prezioso dagli altri contendenti della classifica generale. Solo negli ultimi chilometri di Marie-Blanc ho pensato davvero alla vittoria di tappa e alla maglia gialla.
Una grande corsa complessiva che ora mette senza dubbio Hindley al posto del principale outsider. “L’ultimo podio a Parigi? Sto scoprendo il tour e non voglio avere grandi ambizioni. Tadegg e Jonas stanno bene, ma anche il mio non è male. E non sono qui per mettere i calzini a un millepiedi…” (Lui ride)
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