I delegati che hanno riunito quasi 200 paesi hanno finalmente raggiunto un accordo sabato alla fine della giornata su un testo che preserva l’accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Ci è voluto ancora un giorno in più del previsto e tre copie per essere annunciate.
Mentre il presidente di questa conferenza sul clima (COP) La sua ambizione è portare a un annuncio da parte degli Stati presenti a Glasgow per questa COP26 “nel pomeriggio”È stato infine necessario attendere l’inizio della serata per l’annuncio del “fumo verde”.
Il testo che ha finalmente messo d’accordo tutti ha mantenuto intatto l’obiettivo degli accordi di Parigi., cioè imitare il riscaldamento globale di un ulteriore 1,5°C rispetto all’era preindustriale quando le Nazioni Unite attualmente prevedono un aumento “catastrofico” di 2,7°C.
Tuttavia, avrebbe scaldato il cervello e fatto rimandare l’incontro per portare a questa versione finale. Durante l’ultima sessione il testo è stato formalmente sigillato da diversi partecipanti.
Nel complesso, il testo chiede ulteriori riduzioni delle emissioni di gas serra. I paesi che non hanno ancora presentato il loro piano di riduzione della CO2 dovrebbero farlo entro il 2022, ovvero tre anni prima della data prevista dall’Accordo di Parigi.
Per la prima volta l’annuncio cita anche il carbone, combustibile fossile ancora largamente utilizzato da molti Paesi soprattutto per la produzione di energia elettrica. Sebbene indebolito dalle pressioni dell’Arabia Saudita e della Russia, richiede “sforzi necessari” per eliminare gradualmente il carbone e fermare i sussidi “inefficaci” ai combustibili fossili.
Rafforzare l’assistenza ai paesi colpiti dal riscaldamento globale
Il testo prevede anche un raddoppio dei finanziamenti internazionali per il clima entro il 2025 per consentire ai paesi del Sud di adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico. Sul clima finanziario in generale, l’obiettivo finale è stato fissato per l’après-2025 anche se i paesi in via di sviluppo si sono sviluppati in seguito a una nuova promessa di partecipazione a 100 miliardi di dollari passabili nel 2020, i paesi in via di sviluppo.
Per quanto riguarda il problema del danno e del pregiudizio, cioè il danno spesso irreparabile a causa del cambiamento climatico, la risoluzione adottata non prevede il meccanismo di assistenza tecnica e finanziaria che i paesi in via di sviluppo desiderano. Invece, la decisione di Glasgow prevede finanziamenti per “Rete di Santiago”, che si è tenuto a Madrid (COP25) e mira ad aiutare i paesi colpiti ad affrontare gli effetti irreparabili del cambiamento climatico.
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