Un razzo Falcon 9 è decollato giovedì sera dalla California per mettere in orbita 20 satelliti Starlink del gruppo, che avrebbero dovuto unirsi alla sua costellazione che fornisce Internet dallo spazio.
Il primo stadio del razzo ha funzionato normalmente e, dopo aver svolto il suo lavoro, si è separato come previsto ed è tornato sulla Terra. Ma la seconda fase, che è proseguita per la sua strada, ha visto una “fuoriuscita di ossigeno liquido”, secondo un comunicato stampa della società di Elon Musk.
Tecnica Carollo in Arianna 6
Poiché la navicella spaziale non è riuscita ad effettuare una delle spinte previste, i satelliti si sono ritrovati lanciati in orbita con un perigeo (punto più vicino alla Terra) due volte inferiore a quello previsto, a un’altitudine di 135 km.
Le squadre di SpaceX hanno provato a contattare i satelliti per ordinare loro di utilizzare i loro mezzi di propulsione per salire, ma la gravità terrestre si è rivelata troppo forte a questa quota.
Il razzo Ariane 6 è finalmente pronto al decollo: perché questo è un passo cruciale?
“I satelliti torneranno nell’atmosfera terrestre e scompariranno completamente”, ha affermato la società. “Non rappresenta una minaccia per gli altri satelliti in orbita o per la sicurezza pubblica”.
La FAA (Aviation Regulatory Authority) degli Stati Uniti ha annunciato che richiederà un’indagine per determinare la causa dell’incidente e determinare misure correttive. Il rapporto finale deve essere approvato dalla Federal Aviation Administration (FAA).
Quindi alcune attività pianificate a breve potrebbero ritrovarsi in ritardo.
Il razzo Falcon 9 effettua missioni di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per la NASA e trasporta regolarmente gli astronauti lì.
La prossima missione di rifornimento è prevista per l’inizio di agosto.