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La Commissione europea è uscita più debole dell’incidente della mancata nomina dell’americano alla Direzione generale della concorrenza.
Abbandonando, il 19 luglio, l’incarico di Chief Economist presso la Direzione Generale della Concorrenza, l’americana Fiona Scott Morton ha messo fine a una crisi che si era aggravata dalla sua improvvisa nomina da parte della Commissione, l’11 luglio. Ma le conseguenze dell’errore politico della tedesca Ursula von der Leyen, presidente della commissione, e Dine-Margrethe Vestager, commissario per la concorrenza, si faranno sentire per molto tempo.
Queste due donne sono, infatti, permanentemente indebolite. Speravano che la nomina senza precedenti di un americano a una posizione delicata all’interno dell’esecutivo europeo passasse inosservata nel cuore delle vacanze estive. Per evitare che ciò facesse scalpore, non avrebbero dovuto nascondere la sua nazionalità al collegio dei ventisette commissari, che l’hanno scoperta su Twitter e, soprattutto, hanno messo alla prova gli Stati membri per evitare delusioni. Infatti, se il comitato è sovrano nella nomina del proprio personale, è sempre attento al rispetto degli equilibri nazionali e politici. Basti dire che Vestager e von der Leyen hanno mostrato un bisogno politico e hanno mostrato quanto fossero isolati dalle realtà nazionali.
Fiducia scossa
Questo triste dolore complicherà il compito di Vestag
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