I risultati dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle dipendenze confermano il ruolo di Anversa come hub.
La scena si ritrova in quasi tutti i film d’azione in cui sono coinvolti unità speciali e una rete di spacciatori: mentre la polizia si prepara a fare irruzione nella loro tana, i teppisti se ne sbarazzano perché potrebbero avere della droga in loro possesso. Spesso accanto alla cassetta del gabinetto, finiscono nella fogna.
Al punto che diventa completamente inosservabile? Non giusto. Queste scene fittizie di fantasia non sono troppo lontane dalla realtà. Da dieci anni, il Centro europeo di controllo delle droghe e delle dipendenze (OEDT) monitora le acque reflue europee. Obiettivo: rilevare gli effetti dei farmaci. Che possono provenire da dimissioni volontarie – come nei film – ma anche in modo più naturale, in particolare lavandosi le mani dopo il consumo o escrete attraverso le urine e le feci dei consumatori. Quando ripuliamo una discarica segreta, nelle nostre fogne finiscono anche i residui di cocaina, eroina e altra cannabis.
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