Non è bello essere una grande azienda negli Stati Uniti e il governo americano passa senza esitazione all’offensiva sul fronte della concorrenza. Dopo aver affrontato le fusioni tra le case editrici Penguin Random House e Simon & Schuster nel novembre 2022, e poi tra le compagnie aeree Spirit e JetBlue a marzo, secondo l’amministrazione americana è giunto il momento di separare il colosso dell’intrattenimento dal vivo Live Nation dalla sua compagnia di biglietti, Ticket Manager. Soprattutto da quando la posizione dominante di Ticketmaster – che si è fusa con Live Nation nel 2010 per creare Live Nation Entertainment – è stata denunciata più volte sia da artisti che da politici.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa contro il gruppo giovedì 23 maggio, accusandolo di pratiche anticoncorrenziali. Metodi della nazione vivente “Permettendogli di esercitare un controllo monopolistico sull’industria dell’intrattenimento dal vivo negli Stati Uniti”, Lo ha detto il procuratore generale Merrick Garland in una nota. Secondo lui questo porta a compensi più alti per i fan, a ridotte opportunità di concerti per gli artisti e ad emarginare i promotori più piccoli.
Live Nation numero 1 al mondo ha organizzato più di 50.000 eventi in tutto il pianeta nel 2023, accogliendo 145 milioni di spettatori e generando entrate per 22,7 miliardi di dollari (20,9 miliardi di euro).
Live Nation ritiene queste accuse infondate
Secondo la citazione depositata presso il tribunale federale di Manhattan e visionata dall’AFP, il governo accusa il gruppo di minacciare i concorrenti nella promozione di concerti e di locali che collaboravano con i concorrenti. Sono stati denunciati anche i contratti esclusivi negoziati da Live Nation per costringere i luoghi degli spettacoli a utilizzare i servizi di biglietteria di Ticketmaster. Oppure l’obbligo imposto agli artisti di utilizzare i servizi del gruppo una volta che si esibiscono in un contenitore controllato da Live Nation.
Dal canto suo, Live Nation ritiene che queste accuse siano infondate e, al contrario, ne vede le conseguenze. “Intensa pressione politica e campagna di pressione da parte di concorrenti e bagarini”. Il gruppo nega l’esistenza di qualsiasi potere di monopolio assicurando che non ci sono commissioni e commissioni riscosse dalla sua compagnia di biglietti. “Non è più alto che altrove e spesso è più basso”.
La gestione della vendita dei biglietti per il tour americano di Taylor Swift del novembre 2022 si è rivelata così disastrosa che la commissione per gli affari del Senato ha intervistato i dirigenti di Ticketmaster. incolpare “Attacchi bot”Dovevano conoscerli “responsabile” In questo fallimento. La cantante ha poi criticato la piattaforma in un post su Instagram, confermando di sì “Uscirne” Dopo aver visto così tanti suoi fan “Vivere in un incubo”.