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Il governo italiano sta ridimensionando la sua guerra ai pagamenti elettronici

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Il governo italiano sta ridimensionando la sua guerra ai pagamenti elettronici

Pubblicato il 19 dicembre 2022 alle 16:03Aggiornato il 19 dicembre. 2022 alle 16:14

Georgia Meloni regala i regali di Natale ai suoi clienti elettorali, piccoli commercianti e tassisti. Dopo le critiche della Commissione Europea, Il presidente del Consiglio lo toglie dal bilancio 2023 Standard per rifiutare i pagamenti digitali in Italia per importi inferiori a 60 euro.

Dichiarata guerra alle transazioni digitali

Il governo italiano ha dovuto adeguare il provvedimento più iconico ma soprattutto controverso del suo codice fiscale. Vuole incentivare i consumi dando agli esercenti la facoltà di rifiutare le carte di credito per importi inferiori ai 60 euro e semplificando i pagamenti in contanti.

Il governo di Mario Draghi Gli esercenti sono stati invece costretti ad accettare pagamenti elettronici per importi inferiori a 60 euro, pena una sanzione di 30 euro, più il 4% del costo della transazione. Questo provvedimento, che il nuovo governo ha voluto abrogare, è quindi in vigore.

Tuttavia, il tetto per i pagamenti in contanti è stato portato da 1.000 a 5.000 euro come proposto da Giorgia Meloni. Per gli economisti e per l’opposizione si tratta di un vero e proprio passo indietro dopo l’opportunità che il Covid ha rappresentato per sviluppare i pagamenti elettronici.

Misure per favorire l’evasione fiscale

“Limiti più elevati sui pagamenti in contanti incoraggiano un’economia sommersa”, ha avvertito Fabrizio Balazone, responsabile della ricerca economica presso la banca centrale italiana (Bankitalia). Ciò renderebbe più difficile prevenire l’evasione fiscale e sarebbe in contrasto con i requisiti europei. »

Attende solo il parere della Commissione di Bruxelles, che presto pagherà all’Italia la prossima tranche da 21 miliardi di euro nell’ambito del piano di rilancio post-Covid. Roma deve quindi onorare il suo impegno per combattere efficacemente l’evasione fiscale. Si stima in oltre 100 miliardi di euro l’anno, mentre la penisola è al primo posto nella classifica dei Paesi europei per frode Iva, con 26,2 miliardi di euro non riscossi dal fisco.

Banche in linea di vista

L’Italia è invece all’ultimo posto nella classifica dei paesi europei che utilizzano carte di credito. Ha una media di 85 transazioni per carta all’anno e 156 transazioni per cittadino nei paesi limitrofi. . Georgia Meloni critica gli alti tassi di commissione praticati dalle banche sui terminali di pagamento dei commercianti per piccoli acquisti. “La tassazione indiretta dell’economia, volta a far ingrassare le banche, spiare il comportamento dei consumatori e fare soldi facili, non può più essere tollerata”, ha detto il presidente del consiglio.

Ora sta valutando l’introduzione di un’agevolazione fiscale per sostenere i commercianti. Il governo non ha mantenuto l’idea di una maggioranza di parlamentari che volesse cercare nelle banche un contributo unitario ponderato. “Questo è incostituzionale”, ha minacciato Fabi, il principale sindacato del settore bancario italiano.

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