Secondo l’analisi dell’istituto, la rapida risposta del governo marocchino dopo il devastante terremoto dell’8 settembre, che ha causato la morte di quasi 3.000 persone e oltre 5.500 feriti, ha consentito al Paese di tornare alla vita normale e di avviare un’urgente ricostruzione delle aree più colpite. “Le misure del Marocco sono all’altezza degli standard occidentali in materia di sicurezza, gestione delle crisi e delle emergenze: trasparenza delle informazioni all’interno e all’esterno del paese e professionalizzazione della risposta”, ha affermato Jesús Sanchez Lampas, vicepresidente dell’organizzazione Cordinadas.
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Secondo il funzionario, la risposta del Marocco al devastante terremoto “può essere definita esemplare”. Oltre agli aiuti forniti da aziende pubbliche e private, organizzazioni non governative e diversi paesi, tra cui la Spagna, le autorità marocchine hanno annunciato la creazione di un fondo speciale per gestire le conseguenze del terremoto, che ha già ricevuto quasi un miliardo di dollari. L’istituto ha spiegato che il re Mohammed VI ha coordinato personalmente il lavoro sul campo delle forze armate e dei servizi di emergenza e ha presieduto l’incontro che ha studiato il piano per ricollocare le vittime e ricostruire le zone più colpite in modo rapido e sicuro.
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Secondo il sito Cordinadas, l’Algeria non ha fornito una risposta rapida ed efficace come il Marocco dopo il terremoto avvenuto il 21 maggio 2003 nella regione di Boumerdes. “Confrontando le risposte delle autorità marocchine e algerine a questi disastri si notano differenze significative, dovute alle relazioni internazionali, alla situazione politica critica nel caso dell’Algeria o alle accuse estremamente dure che le autorità algerine ricevono dai loro cittadini.” L’istituto ha indicato che il terremoto che ha colpito la città di Boumerdes di magnitudo 6,8 ha provocato la morte di 2.266 persone e il ferimento di oltre 10.000.
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L’istituto rileva che l’Algeria ha incontrato difficoltà di coordinamento dopo questo disastro. Le autorità algerine apparivano esauste. È stata evidente una mancanza di coordinamento a tutti i livelli e la risposta alle vittime è stata inadeguata. Sono state rilevate carenze nella rapidità e nell’efficacia della risposta iniziale, nonché nel coordinamento e nella distribuzione delle risorse. È stata criticata anche la capacità limitata di fornire assistenza e alloggi temporanei adeguati alle vittime, soprattutto nelle aree gravemente colpite. Cordinadas ha osservato che anche la comunicazione e la diffusione di informazioni accurate rappresentano un problema.
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