“È la scoperta pubblicata su Science Advances https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.add6439 da un team internazionale di ricercatori con la partecipazione di Hasnaa El-Shennawy Odhana, Professore presso UH2C (Faculty of Sciences Ain Chock) e presidente della Fondazione ATTARIK”, fa riferimento alla stessa fonte.
“Lo scavo della materia organica trovata su Tissint può aiutare a rispondere alla domanda sulla presenza di qualche forma di vita in passato sul Pianeta Rosso”, specifica la stessa fonte, aggiungendo che “Tissint è la quinta caduta osservata di un meteorite marziano in il mondo.”
Il lavoro svolto su questo meteorite ha portato a un articolo pubblicato su Science all’inizio del 2012 da un consorzio internazionale di ricercatori guidato dal professor Hasna El-Shennawy Odjhan (https://www.science.org/doi/10.1126/science.1224514) , Questo lavoro ha permesso di dimostrare che l’espulsione di questa roccia dalla superficie di Marte è avvenuta meno di un milione di anni fa, dopo un impatto molto violento e Marte in quel momento era bagnato.
“Uno studio approfondito delle molecole organiche trovate nei meteoriti marziani, in particolare Tissint, una caduta osservata che non ha avuto molto scambio con fattori terrestri esterni, è importante per rispondere a questa domanda fondamentale”, spieghiamo. Dalla stessa fonte, aggiungendo che “le molecole organiche generalmente associate alla vita sono costituite da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo e talvolta altri elementi”.
Secondo UH2C, il lavoro sui meteoriti marziani ha dimostrato che queste molecole possono formarsi attraverso processi non biologici, chiamati chimica organica abiotica. Il lavoro pubblicato in questo articolo presenta il catalogo più completo mai prodotto della diversità dei composti organici trovati in un meteorite marziano.
Mostra un legame tra la specifica mineralogia del meteorite e la varietà senza precedenti di composti organici che contiene. Allo stesso modo, lo studio di questi materiali organici abiotici formati dalle interazioni acqua-roccia ha rivelato informazioni sui processi evolutivi del mantello e della crosta marziana.
I composti di organomeganesio, un gruppo di molecole organiche mai viste prima su Marte, si trovano in abbondanza e sono di particolare interesse. Forniscono informazioni sulla geochimica ad alta pressione e ad alta temperatura sperimentata dall’interno del Pianeta Rosso e dimostrano un legame tra il ciclo del carbonio e la sua evoluzione minerale, spiega la stessa fonte.
Questi lavori sono introduttivi e preparano il terreno per studiare il ritorno di campioni marziani sulla Terra, in particolare quelli relativi alla composizione, stabilità e dinamica dei composti organici negli attuali ambienti marziani.
Questa pubblicazione arricchisce il contributo e mette in evidenza gli sforzi compiuti in Marocco dai ricercatori dell’Università Hassan II di Casablanca e della Fondazione ATTARIK da oltre vent’anni per promuovere i meteoriti marocchini sia dal punto di vista scientifico che patrimoniale, e conclude la comunicazione.
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