Il ministro, che ha presentato le sue dimissioni, si è opposto all’inasprimento del disegno di legge presentato da Gerald Darmanin e sostenuto dal partito Raggruppamento Nazionale.
Il campo presidenziale è in aperta crisi. Martedì 19 dicembre, un’ora dopo l’annuncio del voto dell’Assemblea nazionale sulla legge sull’immigrazione, a fine serata il ministro della Sanità Aurelien Rousseau ha rassegnato le dimissioni. L’AFP ha appreso che è stata inviata una lettera al primo ministro Elizabeth Bourne confermando le informazioni ricevute dai nostri colleghi di Figaro.
In serata, il ministro ha riunito i membri della sua squadra per annunciare la sua decisione, ha appreso BFMTV da diverse fonti.
Elizabeth Bourne non ha ancora chiarito se accetterà o meno le dimissioni di Aurelien Rousseau. Mercoledì mattina è previsto un intervento su France Inter.
Contro la rigidità del testo
Il suo ex capo di gabinetto, in carica dall’estate scorsa al Ministero della Salute, si era dichiarato contrario alla versione del testo in gran parte inasprita dalla destra e finalmente approvato martedì sera in Parlamento.
Il disegno di legge prevede già diverse misure che cambierebbero profondamente la possibilità di ottenere la cittadinanza francese o gli assegni familiari. Alcuni di loro addirittura “si oppongono chiaramente alla Costituzione”, come ha ammesso al Senato il ministro degli Interni Gérald Darmanin.
Attraverso la voce di Elizabeth Bourne, l’esecutivo si è anche impegnato a sostenere il diritto di organizzare un dibattito sull’assistenza sanitaria statale all’inizio del 2024. A novembre, il governo non si è opposto alla fine del programma AME, con grande irritazione di Aurelien Rousseau. Aveva denunciato“Errore” e “Errore grave” Su TMC.
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