Sabato 23 marzo, il Papa ha accolto i leader e lo staff di Roy in udienza nell’Aula Paolo VI del Vaticano. “In un’epoca ricca di tecnologia, ma povera di umanità”, il Gruppo Radiotelevisivo Pubblico Italiano, celebrando i suoi 70 anni di presenza televisiva e il centenario della radio, è stato chiamato dal Papa a garantire il pluralismo e, attraverso i suoi contenuti, risorge. le anime dei suoi milioni di telespettatori e ascoltatori.
Delphine Allaire – Città del Vaticano
Alla presenza dell’amministratore delegato, dei membri del consiglio di amministrazione, dei giornalisti, dei tecnici, degli artisti, dello staff e delle loro famiglie, il Papa si è congratulato con il bicentenario del colosso audiovisivo in cui si intrecciano la storia della Penisola e del Vaticano. “Roy ha sempre seguito da vicino le orme dei successori di Peter. François osserva che il gruppo, fondato nel 1924 per la sua componente radiofonica, invita a uno sguardo al passato e al futuro. La Rai dispone di cinque canali televisivi pubblici e tre radiofoniche nazionali, oltre ai canali tematici.
Testimoni e protagonisti dei cambiamenti di secolo, “I media influenzano le nostre identità nel bene e nel male“, ha affermato il Papa, riflettendo il compito preciso del servizio pubblico, che considera la comunicazione. “Come un dono alla società».
Innanzitutto meditando sulla parola “Servizio“, il Vescovo di Roma ha condannato la riduzione della parola al suo significato strumentale, che ha portato alla confusione”Servizio e servizio, devozione e applicazione.” Soprattutto ha definito il compito dei membri del team come “Rispondere ai bisogni dei cittadini, con un’apertura universale, rispettando e promuovendo la dignità di ogni persona, capace di agire capillarmente sul territorio senza impantanarsi nel localismo. senza dimenticare “Contribuire alla verità e al bene pubblico con implicazioni specifiche nei campi dell’informazione, dello spettacolo, della cultura e della tecnologia”.
La natura sinfonica della verità, le varie voci
Nel campo dell’informazione, il Sovrano Pontefice ha ricordato che servire significa ricercare e promuovere la verità. “Ad esempio, resistendo alla diffusione delle notizie false, ai disegni ingannevoli di chi cerca di influenzare ideologicamente l’opinione pubblica, mentendo e sovvertendo il tessuto sociale.».
La verità è una, è armonica, non può essere separata dall’interesse personale, ne ha evidenziato e sottolineato la dimensione.sinfonico”.Ha sottolineato che tutelare il diritto dei cittadini alla rettifica delle informazioni, trasmesse in modo imparziale, e “Non prendere decisioni affrettate, ma prendersi il tempo necessario per comprendere e riflettere per contrastare l’inquinamento cognitivo, perché l’informazione deve essere anche “ambientale”.
Si tratta, infine, di una questione che merita un pluralismo che rispetti le diverse opinioni e fonti, perché, come ha affermato San Giovanni Paolo II nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2002: “La verità […], anche se realizzato – cosa che avviene sempre in modo definito e corretto – non potrà mai essere imposto. La verità è proposta, mai imposta. L’argentino cita il Papa, insistendo “Favorire il dialogo“E”Tessere fili di unità attraverso l’ascolto.
Cerca la bellezza e la riflessione
Francesco ha ricordato alla radiotelevisione pubblica italiana che, oltre all’informazione, il pluralismo riguarda il cinema, la fiction, le serie televisive, i programmi culturali e di intrattenimento, i reportage sportivi o quelli per bambini. a questo proposito, ““Nella nostra epoca, ricca di tecnologia ma a volte povera di umanità”, Il Papa ha lanciato un appello a ricercare la bellezza, avviare un movimento di solidarietà, difendere la libertà e lavorare per ogni espressione artistica.Aiuta tutti a rialzarsi, a riflettere, a commuoversi, a sorridere, a piangere commossi, a trovare un senso alla vita, a trovare una prospettiva sul bene, e a trovare il senso di non arrendersi davanti al peggio.”
Essere determinante nello sviluppo della conoscenza
Il successore di Pietro stabilì quindi il periodo “Comune» Connesso al servizio. Implica un impegno per il bene comune, soprattutto dando voce agli ultimi, ai poveri, ai senza voce e ai diseredati. Francesco ha sottolineato la necessità di essere”Uno strumento per lo sviluppo della conoscenza, per far riflettere, per non alienarsi, per entrare in orbita, per aprire nuovi sguardi sulla realtà, per non alimentare bolle di curiosa indifferenza, per insegnare ai giovani a sognare in grande, ad aprire la mente e occhi.». “Questa parola può spaventarci: sognare. Non perdere mai la capacità di sognare, ma sogna in grande!»
Secondo lui l’intero sistema mediatico”Bisogna essere incoraggiati e motivati a uscire da sé stessi e a mettersi in discussione, a guardare oltre”, senza inseguire gli ascolti a scapito dei contenuti. Il Papa infine invita Roy, che entra ogni giorno in milioni di case italiane, a non pensare mai alla sua esistenza “Ufficio dei Tautologi” (Sig “Ricorda questo: la vera comunicazione è sempre sorprendente, e sorprende te!” Ha finito.
Il sovrano pontefice aveva già ricevuto centinaia di servitori della rai durante il precedente doppio giubileo. Nel gennaio 2014, il gruppo ha festeggiato 90 anni di presenza radiofonica e 60 anni di televisione. Li ha poi invitati a garantire il mantenimento di elevati standard etici di comunicazione ed evitare la disinformazione, la calunnia e la diffamazione.