Uno studio australiano si è concentrato sui livelli di mortalità e inquinamento in più di 13.000 città in tutto il mondo nell’arco di due decenni. L’Asia orientale rappresenta oltre la metà delle morti a breve termine nel mondo attribuite al particolato fine.
Esposizione a breve termine a particelle fini con diametro inferiore o uguale a 2,5 MicronMicron (PM2.5) è responsabile di un significativo onere di mortalità globale, soprattutto in Asia e Africa, nonché nelle aree urbane di tutto il mondo. Questo è quanto scoperto da un nuovo studio della Monash University (Australia). PortaPorta Sui decessi e i livelli di inquinamento da PM2,5 in più di 13.000 città nel mondo tra il 2000 e il 2019. Lancette Salute Planetaria Mostrano che l’inalazione di PM2,5 per poche ore o pochi giorni provoca circa 1 milione di morti premature in tutto il mondo ogni anno (o 17 morti premature ogni 100.000 abitanti).
Effetto dell'esposizione a breve termine
Questo è il primo studio ad esaminare l’esposizione a breve termine su scala globale, piuttosto che gli effetti a lungo termine dell’esposizione continua, tipicamente in luoghi con elevati livelli di inquinamento. Tuttavia, i “picchi” di inquinamento – ad esempio dovuti a polvere e incendi – hanno un impatto significativo nelle aree urbane più piccole.
Secondo lo studio, l’Asia rappresenta circa il 65,2% dei decessi globali dovuti all’esposizione a breve termine alle particelle PM2,5 (17% in Africa e 12,1% in Europa). In Australia, la percentuale di decessi attribuiti all'inquinamento atmosfericoariaaria Ciò è aumentato, probabilmente a causa di condizioni meteorologiche estreme come gli incendi del 2019. Questi massicci incendi hanno provocato 429 morti premature legate al fumo, a causa dell’esposizione acuta e prolungata a livelli estremamente elevati di inquinamento atmosferico.
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