Un’azienda svizzera ha appena messo in servizio un dispositivo rivoluzionario, in grado di assorbire e immagazzinare in modo sostenibile tonnellate di anidride carbonica ogni anno, per combattere il riscaldamento globale.
Immaginate un enorme “aspirapolvere” in grado di liberare la nostra atmosfera dall’anidride carbonica, una delle principali cause del riscaldamento globale. Non è fantascienza, è reale. Questo gigantesco dispositivo, chiamato Mammoth, è appena entrato in servizio in Islanda. Progettato dalla società svizzera Climeworks, il sistema promette di catturare tonnellate di anidride carbonica per uno stoccaggio sicuro.
Il mammut funziona aspirando l’aria ambientale per estrarre l’anidride carbonica utilizzando un sistema di filtri avanzati. Una volta catturata, l’anidride carbonica viene iniettata nelle rocce basaltiche in profondità nel sottosuolo, dove si mineralizza e rimane permanentemente intrappolata. Questo processo innovativo potrebbe diventare una soluzione importante per combattere il cambiamento climatico. Scegliere l’Islanda per installare il mammut non è un’impresa da poco. Il paese è ricco di energia geotermica, una fonte di energia pulita e rinnovabile, che alimenta questa gigantesca macchina. Ciò garantisce che l’aspirazione della CO2 non generi di per sé emissioni inquinanti. In altre parti del mondo, ogni potenziale località può scegliere una fonte di energia verde adeguata, come l’energia solare o eolica.
Uno degli aspetti più impressionanti di questa struttura è la sua capacità. Ogni anno i mammut possono catturare fino a 36.000 tonnellate di anidride carbonica, equivalenti alle emissioni annuali di 7.800 automobili. Questa tecnologia ha però un costo. Attualmente, il costo per rimuovere una tonnellata di anidride carbonica è di circa 1.000 dollari. Affinché questa tecnologia sia veramente praticabile e ampiamente accessibile, questo costo deve essere diviso per 10, un obiettivo che Climeworks stima di raggiungere entro il 2050.
Climeworks non è il suo primo tentativo. Tre anni fa l’azienda aveva già commissionato l’Orca, una macchina 10 volte più piccola della Mammoth, ma che in realtà utilizza lo stesso principio CCS. L’obiettivo della società non è permettere alle industrie e agli individui di continuare a inquinare senza preoccuparsi delle conseguenze. I mammut e le loro forme future non sono una scusa per mantenere le nostre attuali abitudini riguardo alle emissioni di gas serra. Hanno invece lo scopo di integrare gli sforzi volti a ridurre le emissioni, concentrandosi sull’anidride carbonica che altrimenti non saremmo in grado di eliminare.
Ci sono ancora molte sfide da superare. Ridurre il costo della cattura dell’anidride carbonica è essenziale, così come trovare soluzioni per lo stoccaggio a lungo termine dell’anidride carbonica mineralizzata. Ma se questi ostacoli potessero essere superati, strutture come Mammoth potrebbero svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico.
Nel frattempo, l’entrata in servizio del Mammoth è un segno di speranza. È la prova tangibile che è possibile sviluppare e implementare soluzioni tecnologiche per contribuire a salvare il nostro pianeta. Resta da vedere se queste innovazioni saranno sufficienti e implementate nella scala necessaria per fare una differenza significativa. Ma ogni passo in questa direzione è una vittoria per il futuro del nostro ambiente.
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