Roma:
Un tribunale italiano ha stabilito che alcune delle vittime del terremoto dell’Aquila del 2009 sono parzialmente responsabili della loro morte e che il risarcimento per i loro parenti dovrebbe essere ridotto, hanno riferito i media mercoledì.
Un terremoto di magnitudo 6,3 ha colpito l’aspra regione Abruzzo dell’Italia centrale alle 3:32 del mattino del 6 aprile, dopo mesi di scosse. 309 persone sono rimaste uccise nel crollo di case nel centro storico dell’Aquila.
Un giudice in una causa civile multimilionaria per i danni portati dai genitori di 24 persone morte in un edificio ha affermato che le vittime erano tornate a letto nonostante due tremori durante la notte.
Secondo il quotidiano Mezagero, questo “comportamento irresponsabile” li ha resi “responsabili del 30%” per la loro morte.
Maria Grazia Piccinini, madre e avvocato della 25enne Ilaria Rambaldi, morta, ha detto che la decisione di martedì è stata “assurda” e che gli esperti hanno sottovalutato i timori di un terremoto mortale.
“Mia figlia è stata rassicurata come tutti gli altri”, ha detto la Piccinini al Corriere della Sera, aggiungendo che avrebbero impugnato la decisione.
Sette membri della Commissione italiana per la prevenzione dei grandi rischi sono stati inizialmente condannati per consigli forniti ai residenti prima del disastro, ma tutti tranne uno sono stati successivamente ribaltati.
Il terremoto ha raso al suolo le eleganti piazze e palazzi medievali, rinascimentali e barocchi dell’Aquila, ferendone 1.600 e lasciando almeno 80.000 senzatetto.
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