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“Incontro davanti ai giudici”: la reazione di Ibrahim Maalouf dopo l’esclusione dal Festival di Deauville

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“Incontro davanti ai giudici”: la reazione di Ibrahim Maalouf dopo l’esclusione dal Festival di Deauville

TOps, è troppo.” Il trombettista Ibrahim Maalouf, espulso dalla giuria del Festival di Deauville a causa del “disagio di squadra” legato all’ondata #MeToo, ha risposto sul suo account Instagram: “Ci vediamo davanti ai giudici. “Grazie per i tanti supporti che già ricevo in PM”, scrive l’artista.



Il nuovo direttore del Festival del cinema americano di Deauville, Audie Hesbert, ha annunciato… Tribuna Domenica Il trombettista Ibrahim Maalouf non è più membro della giuria. “Non è mia responsabilità giudicare, punire o condannare, ma la presenza di Ibrahim Maalouf è diventata un problema crescente per la buona e serena gestione del festival che festeggia il suo cinquantesimo anniversario, che è anche la mia prima edizione e come ha affermato in un’intervista al quotidiano prima di questa edizione del 6-15 settembre: “Voglio esprimermi in modo chiaro e trasparente”.

Ibrahim Maalouf è stato accusato diversi anni fa di aver aggredito sessualmente un minore, caso dal quale è stato assolto nel 2020. L’avvocato del festival, May Fannie Collin, in una lettera inviata sabato sera all’Agence France-Presse, si è rammaricata che “il Festival di Deauville sacrifica una persona innocente sull’altare del principio supremo ‘lo spettacolo deve continuare’ per amore di pubblicità commerciale”. interessi.”

Ha aggiunto: “Il festival ha chiesto a Ibrahim Maalouf di ‘ritirarsi segretamente’, cosa che lui ha chiaramente rifiutato”. “In realtà trascura di essere scagionato e di riconoscere pubblicamente la sua innocenza, e si batterà pubblicamente e in tribunale contro questo ingiusto e offensivo disconoscimento dei suoi autori”.

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“Quando l’8 agosto è stata annunciata la giuria, ci sono state molte reazioni sui social network e nei media, e c’era ansia all’interno del team, che era già stato danneggiato dal caso precedente”, riferisce Ode Hesbert.

Ha assunto la presidenza del festival, succedendo a Bruno Bardi, che si è dimesso dopo le accuse di violenza sessuale a Mediapart. Lei “ha preso la difficile decisione” che “accetterà fino alla fine, di rimuovere Ibrahim Maalouf dal collegio arbitrale”.

La regista precisa che “amplierà il lavoro sulla passione per il cinema” guidato da Bruno Bardi, “portandovi il suo Dna e una nuova forma di governance”.



“All’inizio del festival pubblicheremo una carta contro la violenza sessuale e sessuale per evitare ogni forma di abuso di potere, anche al di fuori dell’ambito di MeToo. Ho promesso che saremo molto vigili su questi temi in futuro.




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