I telescopi James Webb e Hubble, i più potenti osservatori spaziali, giovedì hanno rivelato viste dettagliate della navicella spaziale DART della NASA che lunedì si è scontrata con un asteroide, immagini che aiuteranno gli scienziati a comprendere il processo orbitale previsto. È la prima volta che due famosi telescopi spaziali vengono utilizzati per osservare contemporaneamente lo stesso corpo celeste: un asteroide situato a 11 milioni di chilometri dalla Terra, l’obiettivo del primo test di difesa planetaria al mondo.
Lunedì sera, La navicella spaziale Dart della NASA si è schiantata deliberatamente sulla superficie di Demorphosuna piccola luna di 160 metri di diametro in orbita attorno a un asteroide più grande con l’obiettivo di deviare la sua orbita.
Ci vorranno da pochi giorni a qualche settimana prima che gli scienziati possano confermare che il suo corso è effettivamente cambiato. Riuscì a localizzarlo in relazione alla sua posizione originaria.
Ma subito dopo la collisione, le prime immagini – scattate da telescopi terrestri e da un nano-satellite a bordo – mostravano una vasta nuvola di polvere intorno a Demorphos, che si estendeva per migliaia di chilometri.
La nuvola che consente ai telescopi James Webb e Hubble, operanti nello spazio, di “ingrandire in modo più preciso”, ha affermato Alan Fitzsimmons, astronomo della Queen’s University di Belfast che è stato coinvolto nelle osservazioni da terra del progetto Atlas, una rete di quattro telescopi. Lei opera dalle Hawaii.
Queste immagini consentono di vedere “con quanta chiarezza questo materiale si sia frantumato dopo l’impatto esplosivo del dardo, è assolutamente sorprendente”, accoglie.
La telecamera nel vicino infrarosso NIRCam di James Webb ha osservato l’impatto per diverse ore dopo l’impatto. Le sue 10 immagini rivelano un nucleo compresso circondato da “colonne di materiale” simili a filamenti in espansione, “lontane dal centro in cui si è verificata la collisione”, come descrive una dichiarazione congiunta dell’Agenzia spaziale europea (ESA), Webb e Hubble.
Le immagini del telescopio Hubble, riprese da una fotocamera grandangolare 22 minuti, 5 ore e 8 ore dopo l’incidente, mostrano alla luce visibile il movimento dei proiettili, la materia triturata dalla stella.
Questi appaiono come raggi, con un graduale aumento della loro luminosità, ma si sono stabilizzati otto ore dopo l’impatto che “interessa gli astronomi”, secondo il comunicato stampa.
Il James Webb Telescope, che ha osservato 1,5 milioni di chilometri di Terra dallo scorso luglio, e Hubble, in servizio da più di 30 anni, riveleranno presto quanto materiale è stato espulso, com’era (grossi pezzi o polvere fine?) e a che velocità.
Queste informazioni aiuteranno gli scienziati a “capire quanto sia efficace l’effetto cinetico nel cambiare l’orbita dell’asteroide”, afferma la dichiarazione. La tecnica dell’impatto cinetico che la NASA ha provato è quella di entrare in collisione con un asteroide per “spingerlo” un po’, deviando così la sua traiettoria. Un po’ come giocare a biliardo nello spazio.
Più materiale viene espulso, maggiore è la possibilità di cambiare rotta. Alan Fitzsimmons afferma che “la velocità con cui gli astronomi saranno in grado di misurare l’aberrazione dipenderà dall’efficacia del dardo”.