Il piano di emergenza del CISSS de l’Abitibi-Témiscamingue è la prima vittima. Un paziente si è schiantato contro le porte chiuse di un pronto soccorso del Centro nella notte tra martedì e mercoledì e poi è morto due ore dopo, a 140 chilometri di distanza, in un’ambulanza.
Richard Genest Senetro martedì sera ha sofferto di dolori addominali. Poi ha chiamato i soccorsi ei paramedici lo hanno portato in Val d’Or, a 70 chilometri da casa sua.
Da metà ottobre, in questo comune di Abitepe, il pronto soccorso è aperto solo dalle 8:00 alle 16:00. Prima di ciò, l’ambulanza aveva il diritto di fermarsi per garantire la stabilità del paziente nel centro sanitario. Poiché lo stato di emergenza è chiuso 16 ore al giorno, la guida dei paramedici è che non hanno più il diritto di fermarsi a Senneterre. Non possono decidere sulle condizioni del paziente. È perfetto in Val d’Or”, dice Dovrebbe Il senatore sindaco, Natalie Ann Belchat.
“Ha percorso 70 chilometri per andare in Val d’Or per incontrare il medico e diagnosticare le sue condizioni e lì, il medico lo ha riportato ad Amos perché è qui che il chirurgo vascolare può curarlo”, ha continuato. “Sono altri 70 chilometri di ambulanze”.
Due ore dopo aver chiamato i soccorsi, le condizioni del signor Jenst sono peggiorate. Ha finito per morire mentre si recava al tavolo operatorio nell’ascensore dell’Amos Health Center, secondo il sindaco. “Prendersi cura del paziente cinque minuti fa avrebbe potuto cambiare tutto”.
“Sapevamo che sarebbe successo, non sapevamo quando”, aggiunge. “Oggi un’intera comunità è in lutto”.
La carenza di personale spiega, almeno in parte, questa divulgazione di servizi. “Per fornire servizi completi”, ora sono “240 infermieri [supplémentaires] L’amministratore delegato del CISSS locale, Caroline Roy, ha spiegato in una conferenza stampa lo scorso settembre. “Questo è un numero che si sta sviluppando e aumentando di mese in mese”.
“E’ arrivato l’inverno, i residenti sono preoccupati e vogliamo a tutti i costi evitare che una situazione simile si ripeta. E’ assolutamente indispensabile che il Segretario alla Sanità e ai Servizi Sociali e l’Amministratore Delegato del CISSSAT rivedano i termini del piano di emergenza per garantire che i residenti hanno accesso a servizi locali che soddisfano le loro esigenze”, osserva il sindaco.
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