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La fine della corsa a punti? L’UCI prenderà in considerazione un tour mondiale a 20 squadre

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La fine della corsa a punti?  L’UCI prenderà in considerazione un tour mondiale a 20 squadre
Stiamo solo parlando di questo, o più o meno, della miniatura della bici. Corsa a punti UCI. Non è solo al centro delle discussioni, ma anche delle strategie. Si tratta di influenzare le scelte nazionali dei mondi a venire. Ma tutto questo potrebbe finire. Secondo le notizie di ciclismoL’UCI sta valutando un giro del mondo con venti (non diciotto) squadre per il 2023-2025.

E così il corpo mondiale porrà fine alla corsa alla conservazione/promozione che ha governato per mesi la giovane regina. I 18 membri del tour mondiale saranno accompagnati da Arkéa-Samsic e Alpecin-Deceuninck. Soccorso per Movistar, Lotto Soudal o altro Israele – Premier Tech. Una soluzione dell’ultimo minuto richiede aggiustamenti e solleva alcune domande.

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Fino a 200 corridori alla partenza della stessa gara

Secondo il sito web specializzato, ciò includerà l’aumento del numero massimo di corridori schierati nella stessa gara da 176 a 200. Oppure, per esempio: venticinque squadre da otto (anziché ventidue) nei Grandi Giri. Possono esserci fino a ventotto squadre in altri eventi (con un numero di sette). Gruppi sacri in prospettiva.

Cyclingnews stima che il rischio di cadute che potrebbe quindi aumentare non avrebbe molto peso, rispetto alla potenziale sostenibilità finanziaria della procedura, con sponsor soddisfatti e corridori più d’élite che lavorano. La questione della giustizia matematica rimane. Da anni le strutture sanno cosa aspettarsi entro il 2022.

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Minacciare azioni legali?

La crisi sanitaria è un argomento importante avanzato dalle formazioni interessate, secondo le informazioni dei nostri colleghi. Oltre al Covid-19, il principio stesso del sistema piramidale viene messo in discussione dall’amministratore delegato di EF Education EasyPost, Jonathan Fogers: “Nel ciclismo, non è un aggiornamento/downgrade, è un aggiornamento/morte. “

Da qui la pressione sull’UCI da parte di organizzazioni che temono che la delibera non venga approvata. L’articolo, che è stato pubblicato venerdì, specifica addirittura che il gruppo di squadre preoccupato per questa possibile regressione del pavimento non esclude l’idea di un’azione legale per imporre la mano alla federazione internazionale. Quest’ultimo ha pubblicato questa sera una timida smentita, sottolineando che “Non vi è alcuna decisione di modificare le regole applicabili(Essere in silenzio) Prendendo“.

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