“Dikembe Mutombo, ambasciatore della NBA e membro della Hall of Fame, è attualmente in cura per un tumore al cervello”, afferma la dichiarazione, aggiungendo che “sta ricevendo le migliori cure possibili da un ‘team di specialisti di Atlanta’”.
E conclude l’NBA, il cui presidente, Adam Silver, si è affrettato a inviare un messaggio di sostegno: “Dikembe, così come la sua famiglia, chiedono che la sua privacy sia rispettata in questo periodo, così possono concentrarsi sulle sue cure”. E una preghiera a Dikembe, uno dei più grandi umanitari del nostro mondo”.
Il miglior quarterback del campionato nel 1995, 1997, 1998 e 2001 (un record che ha condiviso con l’ex Pistons Ben Wallace), Mutombo è stato uno dei giocatori più scoraggianti che la NBA abbia mai conosciuto.
Nato a Kinshasa, padroneggia l’arte di contrastare come un piccolo, facendone addirittura la sua firma, con “mutombo dita tremanti”, questo modo di muovere il dito da sinistra a destra davanti a un avversario, quando arriva da un solo passaggio, per dirgli “non a casa mia”.
Con 3.289 stoppate, è il secondo miglior bloccante della storia, dietro al leggendario Hakim Aliwan.
Con il nigeriano sono stati i primi attori africani a vincere il miglior torneo del mondo, aprendo la strada ad altri talenti, dal sudanese Lol Deng al camerunese (da francese e americano) Joel Embiid.
Selezionato otto volte nell’All-Star Game e MVP nelle stagioni regolari 1999/2000 e 2000/2001, Mutombo ha iniziato la sua carriera a Denver, dove è arrivato quarto nel 1991. Nel 1996, ha rilevato l’Atlanta, prima di trasferirsi a Philadelphia in 2000.
Nove mesi dopo, insieme alla star Allen Iverson, ha giocato nelle prime finali NBA, perdendo infine contro i Lakers di Shaquille O’Neal e Kobe Bryant. Fallimento anche il secondo, questa volta con la maglia dei New Jersey Nets, ma sempre davanti a Los Angeles.
Dopo una stagione a New York che iniziava a scivolare, ha concluso la sua carriera a Houston nel 2009.