In un video pubblicato su Instagram, la famosa psicologa clinica Dott.ssa Julie Smith spiega uno dei nostri pregiudizi cognitivi: questa sfortunata tendenza che abbiamo a generalizzare la negatività.
Bel tempo, un progetto di lavoro riuscito, un pranzo con gli amici… È uno di quei giorni in cui tutto va bene. Tutto, tranne un piccolo fastidio a fine pomeriggio. Nonostante tutte le cose positive che ci circondano, la nostra percezione della giornata diventa più oscura. “All'improvviso può sembrare che un evento rappresenti sia il tuo passato che il tuo futuro”, afferma Julie Smith, rinomata psicologa clinica e autrice di bestseller internazionale. Perché nessuno me ne ha parlato prima? (1). Questa è quella che lei chiama la “mentalità del domino”. Lo ha dettagliato in un video pubblicato il 14 marzo su Instagram.
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Spirito del domino
Ogni giorno, i successi e gli eventi positivi che viviamo durante la giornata si accumulano nel nostro cervello come tessere del domino, fino a costruire una torre, spiega la psicologa clinica visualizzandosi dietro una pila di rettangoli colorati. Essere puntuali a un incontro o ricordare il compleanno di un amico… questi piccoli dettagli aiutano ad amplificare la sensazione di contentezza e gioia. Poi qualcosa va storto e il nostro dialogo interno prende una direzione completamente diversa: “Mi va tutto storto”, “Non so perché ho questo problema”… “Nella nostra mente, questo è quello che succede : crolla tutta la torre del domino, questo è ciò che cancella all'istante tutto ciò che di positivo c'è stato durante la giornata”, annunciò la psichiatra lasciando cadere davanti a sé la pila di tessere del domino.
Se lo psicologo chiama questo meccanismo “mente domino”, in psicologia ha un altro nome: “ipergeneralizzazione”. “Si tratta di prendere un evento e usarlo per giudicare eventi passati o per predire il futuro”, spiega la dottoressa Julie Smith, “quindi traiamo conclusioni che non sono necessariamente giustificate dall'evento appena accaduto.
Bias cognitivo
Lo specialista avverte che questo meccanismo cerebrale può causare una cascata di sofferenza. “Hai notato il senso di sconfitta, disperazione e tentazione di arrendersi che questo ti porta?” chiede ai suoi 1,9 milioni di abbonati.
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Sebbene sia impossibile impedire che si verifichi questo pregiudizio cognitivo, possiamo almeno rimuoverne il potere “semplicemente notando questi pensieri ed etichettandoli come distorti”, conclude lo psicologo clinico.
(1) Perché nessuno me ne ha parlato prima? Della Dott.ssa Julie Smith, Edizioni Leduc, 352 pagine, € 19,90.
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