DottMolte voci si levano a favore della promozione del dialogo tra scienza e società. La crisi sanitaria legata al Covid-19 appare sotto questo aspetto come un’occasione persa. Le crisi ambientali, energetiche, sanitarie, economiche e persino democratiche non possono essere superate senza la scienza. Nella terra dei illuministi, degli scienziati e degli inventori, chiediamo una vera coscienza collettiva a favore di un’ambiziosa politica nazionale della cultura scientifica!
La politica deve assumersi la responsabilità. Un rapporto parlamentare pubblicato l’11 ottobre 2022 ha espresso preoccupazione per lo stato della cultura scientifica in Francia e ha fornito una valutazione mista delle politiche attuate a suo favore. Tuttavia, con molti degli attori più determinati del territorio, la cultura scientifica rimane per molti aspetti un rapporto tenue. Soffre di un problema sistemico di considerazione, gestione, direzione e risorse.
La rinnovata organizzazione nazionale, dotata di nuovi strumenti di coordinamento di tutti gli attori istituzionali e interdipendenti, pubblici e privati, consentirà di rispondere alla triplice crisi che ci colpisce: ambientale, sanitaria e democratica. Sì, la cultura scientifica è una delle soluzioni pacifiche per il futuro della nostra umanità e del nostro pianeta!
Cambiare il paradigma e la rappresentazione è cruciale
Concetto una salute, che vede la salute umana e animale e l’ambiente come un continuum imposto alla società nel suo complesso. L’apertura alla curiosità, alla conoscenza, alla consapevolezza del mondo che ci circonda e alla cittadinanza richiedono azioni trasversali, intersettoriali e interdisciplinari. Il rafforzamento della sinergia e del coordinamento tra tutti gli attori coinvolti assicurerà interventi sistematici dall’istruzione primaria a quella superiore e professionale, integrando le attività extrascolastiche e l’intera popolazione.
La cultura scientifica prenderà di mira anche i grandi organi statali, gli organi intermedi, i leader politici, i manager, i giornalisti. Più che una questione di giustizia sociale e di bene comune, la ridistribuzione della conoscenza e la parità di accesso alla scienza in generale fanno parte del rispetto dei nostri diritti fondamentali.
Cambiare il paradigma e la rappresentazione è cruciale: la società e la scienza devono fidarsi l’una dell’altra. Incoraggiamo le scienze di base e applicate, ma anche le scienze umane e sociali a unirsi. Trasmettiamo lo spirito della scienza, le sue metodologie, il suo tempo e lo scetticismo insito nella ricerca.
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