“Condizioni mediche attuali, per coloro che si chiedono: sono sconvolto dal fatto che potrei essere ucciso due volte in quattro mesi. Sembra essere in grado di resuscitare”. E’ quanto pubblicato dall’account Twitter ufficiale di Mino Raiola, giovedì, alle 14:41, un’ora dopo che la sua morte era stata annunciata da diversi media italiani.
Amato dai suoi giocatori e odiato dalla dirigenza, Mino Raiola stava lottando per la vita, secondo la stampa nazionale e sportiva italiana, che ha cambiato idea pochi minuti dopo l’annuncio della sua morte. José Fortes Rodriguez, il braccio destro dell’agente, informa NOS che Raiola è ancora viva. “È in un brutto posto, ma non è morto”.
E secondo La Repubblica, che ha annunciato anche la morte dell’agente, Alberto Zangrillo, capo del reparto di anestesia e terapia intensiva del San Rafael dove è ricoverato Raiola, sta “litigando”.
L’italo-olandese, 54 anni, è malato da diversi mesi. A gennaio diversi media hanno riportato la malattia polmonare di un uomo che, secondo la leggenda, da pizzaiolo è passato a uno degli uomini più potenti del calcio mondiale (la verità è che faceva il cameriere presso la pizzeria dello zio, ad Haarlem alla periferia di Amsterdam mentre non studiava ancora). Il 12 gennaio è stato anche portato in ospedale in emergenza a Milano.
Secondo diverse stime, tutti i contratti di Carmen (il suo vero nome) Raiola gli hanno portato una cifra di 840 milioni di euro. Nel suo gruppo di giocatori troviamo star assolute come Haaland, Verratti, Donnarumma, Pogba e ovviamente il principale Ibrahimovic. Anche molti demoni avevano bisogno dei suoi servizi. Come Romelu Lukaku quando giocava per il Manchester United. O, più recentemente, Adnan Januzaj. Ha anche un rapporto speciale con il terribile ragazzo del calcio italiano, Mario Balotelli.
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