Prima degli “accordi carbone” del 1946, molti italiani si erano già stabiliti con noi per lavorare nelle miniere. Questa è la situazione di Celso, il protagonista ordinario del romanzo “Sradicato”. Friulano di origine, non aveva lavoro. Negli anni ’30 Celso lasciò il fascismo e le sue montagne per le roventi miniere di carbone del nord Italia. Una storia di vita raccontata dal figlio Roman Firmani, il compianto autore del libro ora tradotto.
Che brutto posto!
“Che brutto posto!” Fu con queste parole che Celso arrivò a Seraing negli anni ’30. Alain Brybant, traduttore del romanzo “Terrorismo”, spiega: “Anche questo è molto ben descritto, prima il contratto di locazione, il tram verde, la musa, il fumo, poi l’arrivo del rovente. Si può solo immaginare lo shock che c’è stato, il rumore deve essere stato. Non è possibile, hanno accidentalmente vedono la missione cattolica, sono molto contenti di vedere un’iscrizione lì. In italiano, lì sono accolti da brave sorelle”.
Gli italiani erano considerati traditori durante la guerra
“Cella Macroni!” Nel romanzo, Celso è anche vittima del razzismo quotidiano di una parte della popolazione belga. “L’ho vissuto da piccolo belga negli anni ’50. Ci è voluto un po’ di tempo perché il riconoscimento avvenisse”, ha detto. Ricorda il traduttore.
La guerra sta arrivando, gli italiani sono alleati dei tedeschi che hanno occupato Cherokee: “È considerato un traditore, è considerato un nemico perché è italiano”. Dal punto di vista di Celso il libro descrive bene l’invasione e l’occupazione della Città di Ferro, l’espulsione dell’inizio della guerra e il saccheggio.
Nel libro ci rendiamo conto che la rete fascista italiana sta cercando di impiegare italiani a Cherokee: “È stato fantastico per me”, Riconosce Alain Braibant. “Non credo che funzionerà così. Tobolavoro, il luogo di ritrovo dopo il lavoro, è davvero un’invenzione, un’istituzione del dominio fascista in Italia e si è trasformata in zone dove c’erano italiani, soprattutto immigrati in Belgio.
Una storia d’amore di un’avventura umana
Celso, che è stato imprigionato in Germania per 4 anni, poi sua moglie e suo figlio – creduto morto – nella natia Slavia friulana. Ma ancora senza lavoro, tornò in Belgio subito dopo la guerra con la grande ondata di immigrazione del “patto del carbone”.
“Rooted” è la storia d’amore di un’avventura umana, la storia di Celso, il piccolo eroe della quotidianità della colonia italiana. Il libro è stato pubblicato da Editions to Serious e tradotto da Alain e Franசois Bribend.
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