Nell’ambito del Rendez-vous Fransaskois, il pomeriggio di sabato 5 novembre è stata l’occasione per partecipare a diversi workshop sul tema della salute mentale. Due di loro hanno evidenziato il rapporto benefico tra salute mentale e arte.
Laterale musica e te Offerto da Réseau Santé en français de la Saskatchewan (RSFS) e gestito da Frédérique Baudemont, Direttore Esecutivo della RSFS, e Sandra St-Laurent di Health Community Partnership – Yukon. Una cinquantina di curiosi hanno risposto all’invito.
“Questa è la prima volta che presento questo workshop”, ha affermato Frederic Beaumont, Direttore Generale di RSFS. Sei un po’ come le cavie! »
Questo perché l’argomento principale del workshop, la musicoterapia, è una disciplina piuttosto nuova. Una sostanza che i terapisti musicali certificati (MTA) utilizzano come parte di un approccio terapeutico per supportare lo sviluppo, la salute e il benessere dei loro pazienti.
Seduti in cerchio, i partecipanti al workshop hanno potuto sperimentare la scoperta dell’altro attraverso gli strumenti musicali. Un’occasione unica per conoscere meglio la musicoterapia e i suoi benefici.
“Qual è il primo suono che ricordi?” ha chiesto l’ospite in apertura. Fatta eccezione per alcuni, la maggior parte dei partecipanti ha ricordato le melodie o le canzoni.
Il direttore della RSFS li ha invitati a portare gli strumenti musicali che sono stati serviti ad un tavolo adiacente. I musicisti alle prime armi hanno fatto degli esperimenti, in particolare quelli relativi al seguire il ritmo dato da una persona al centro del cerchio.
Secondo il facilitatore, lo scopo di questi passaggi è creare o ristabilire canali di comunicazione con se stessi e gli altri. Un esercizio che sarà di grande aiuto nel processo di reinserimento sociale.
arteterapia
Da parte sua, un seminario guidato dallo scrittore e arteterapeuta David Beaumont in una stanza adiacente ha esplorato le basi dell’arteterapia. L’obiettivo principale di questo sistema è quello di consentire al paziente di far emergere ciò che potrebbe essere sepolto nel suo subconscio. L’approccio è quindi orientato verso la capacità di esprimersi attraverso il processo di creazione delle immagini.
Durante questo workshop di 1 ora e mezza, i partecipanti si sono impegnati in tre diverse pratiche e spazi di discussione sulle basi dell’arteterapia. Gli argomenti trattati includevano i limiti dell’interpretazione, il potere dell’autorappresentazione in un’immagine e le caratteristiche dinamiche della narrazione.
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