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La cantante, musa ispiratrice di Paco Rabanne e André Courrès, incarna il look degli anni yéyé. Uno stile che ha saputo sviluppare e che ispira ancora oggi le giovani fashioniste.
Niente trucco eccessivo o acconciature pazzesche… e ancor meno accessori appariscenti. Mai esagerare, sempre con la giusta misura. Anche quando indossò uno dei capi che rivoluzionò la moda, nel 1968, il leggendario abito realizzato su misura per lei dallo stilista Paco Rabanne, quando era una giovane cantante parigina di 24 anni. Françoise Hardy rappresenta il look della donna francese per eccellenza. Molto ammirato da americani e anglosassoni, veniva installato ogni stagione nelle collezioni degli stilisti, soprattutto esordienti o affermati come Julien Dossena a Rabanne, Guillaume Henry a Pateau, Nicolas de Felice a Courrèges o ancora Sébastien Maier e Arnaud Vaillant a Copernay.
“Quello che mi piace di Françoise Hardy è che è stata in grado di sviluppare il suo stile contemporaneamente alla sua carriera, alle sue canzoni e alla sua età”, spiega Thomas Zilberman, designer e stilista di Carlin Creative. Ce n’è chiaramente uno degli anni ’60 e ’70, con vestitini, gonne corte, stivali alti fino alla coscia e stivali bianchi. Nei decenni successivi riuscì a reinventarsi con questo look androgino e il suo guardaroba fatto di giacche di pelle, blazer neri, pantaloni da smoking, jeans e maglioni lavorati a maglia. La sua silhouette mi ricorda Diane Keaton in “Manhattan”, il film di Woody Allen uscito nel 1979. Capite: ci sentiamo di grande classe, e allo stesso tempo di sorprendente semplicità… » Un look naturale che ancora oggi ispira perché è il più senza tempo. Semplicemente il tocco francese.
Nicola de Felice a Courrèges
Françoise Hardy era una musa ispiratrice per André Courrèges, che all’inizio degli anni ’60 la vestiva con mini abiti dalle linee pulite, gonne corte, giacche in vinile e stivali di pelle bianca a metà polpaccio. Un must have per la generazione “Hello Friends” che ritroviamo oggi nella gioventù moderna e nelle collezioni di Nicolas De Felice. Per la sua collezione Autunno/Inverno 2024, reinterpreta lo stile biker chic del cantante. Successo atteso.
Guillaume Henry a Batuu
Con le sue minigiacche e minigonne arancioni stile anni ’60, Guillaume Henry coltiva una nostalgia molto in sintonia con l’epoca. Sulla passerella della sfilata di Patou di questa stagione si è visto anche un set composto da camicetta di seta e gonna midi ultra delicata, l’outfit caratteristico di Françoise Hardy.
Julien Dossena a Rabanne
Nel 1968, Paco Rabanne immaginò un abito fatto di fogli d’oro tempestati di diamanti. Considerato “l’abito più costoso del mondo”, e sicuramente il più pesante, fu immortalato dal fotografo Jean-Marie Perrier, suo compagno all’epoca, sulla rivista Paris Match. È uno dei pezzi più iconici dello stile Hardy e, stagione dopo stagione, ispira i laboratori domestici di Rabanne.
Sebastian Mayer e Arno Vaillant in Coperni
Un cappotto in popeline di cotone beige, Perfecto scuro, una piccola giacca di maglia portata a pelle, una camicetta a balze, jeans dritti e bermuda… In Corberni, incarna tutti gli elementi essenziali del guardaroba del “Time of Love” parigino cantante per eccellenza.
Ci sentiamo estremamente eleganti e, allo stesso tempo, piacevolmente semplici