Mentre alcuni chiedono la fine del programma di auto premium dell’azienda – e la relativa carta carburante nella maggior parte dei casi – o anche vantaggi fiscali per i veicoli professionali, sostenendo che questo è un ostacolo a un pendolarismo più pulito, i dati di Vibiac (l’associazione belga dell’automobile e produttori di biciclette) dicono il contrario.
Così, durante la prima metà dell’anno, sono stati venduti il 15,4% degli ibridi plug-in e l’8,8% dei veicoli completamente elettrici. Netti progressi in entrambi i casi rispetto al 2021 quando questi numeri erano rispettivamente del 12,5 e del 5,9%. Queste percentuali sono notevolmente aumentate dai veicoli professionali. Relativamente esclusivamente a quest’ultimo, la quota dei PHEV (Hybrid Charging Vehicles) è salita al 22,6% e quella dei veicoli elettrici al 12,2%.
In particolare: il 90,8% delle immatricolazioni PHEV e l’85,6% dei veicoli elettrici sono immatricolati da società o agenzie indipendenti.
I privati hanno preferito la benzina (53,9% specificamente censito) e l’ibrido classico (HEV, 56,6%).
Meno benzina, meno diesel
Nella prima metà dell’anno, comprese le auto private e professionali, la benzina è rimasta la maggioranza, ma ora è poco meno del 50% delle immatricolazioni (49,6%; -2,4% rispetto al 2021). Il diesel ha continuato la sua discesa e ha raggiunto il minimo storico (18%; -5,7%). I veicoli ibridi (HEV) sono aumentati dal 2,3% al 7,4% della quota di mercato. Il gas continua a non attirare masse, anche se il Gpl avanza dallo 0,5 allo 0,7% delle immatricolazioni, mentre il metano, condannato dall’esplosione dei prezzi alla pompa, è moribonda: 0,1% (-0,2%).
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