Le differenze di prezzo riguardano principalmente le bevande. Esempio: una bottiglia d’acqua da 1,5 litri di una determinata marca in un supermercato francese costa 61 centesimi. La stessa bottiglia nella stessa catena di supermercati in patria costa 93 centesimi, più di un terzo.
Ci sono tre ragioni che spiegano questa differenza. Innanzitutto perché il Belgio contribuisce con 10 centesimi al litro agli imballaggi. In altre parole, una tassa sulle bottiglie, che in Francia non esiste. Un altro punto: qui l’IVA è un po’ più alta. Poi, nel caso delle bottiglie di soda, l’accisa è più alta in Belgio a causa della tassa sulla soda.
Il problema, come spiega Carole Demboer, economista di Vivia, è che una volta che i belgi vengono in Francia a bere, rimangono lì. “Queste bevande sono davvero leader nella perdita di supermercati all’estero. Il consumatore belga, infatti, varca la frontiera per riempire la sua cassetta di bevande e poi coglie l’occasione per acquistare altri prodottiCarole Demboer stima che i belgi spenderanno tra i 700 e i 750 milioni di euro all’estero nel 2023.
Tieni presente che altri prodotti, come frutta e verdura in particolare, sono meno costosi in Belgio. Ma questo non basta per invertire questa tendenza.
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