Grazie alla vittoria in cinque set su Gaël Monfils, il 25enne italiano è diventato il primo trascendente a raggiungere le semifinali a Melbourne. Bertini, che era già finalista a Wimbledon la scorsa estate, conferma che dovremmo fidarci di lui negli anni a venire.
Quarti di finale controversi
Ciononostante, il francese, che ha approfittato di ciò che non c’era sul tavolo di Djokovic per raggiungere i quarti di finale, è il numero uno del mondo. Ha dovuto lottare per quasi 4 ore per ottenere il 16esimo. Dopo aver vinto i primi due set, ha giocato lì una partita fantastica, respingendo l’italiano Monfils per due set ovunque. Beretini, che ha perso nel quarto set, è riuscito a trovare un secondo vento nel set finale per raggiungere la semifinale da sogno contro Rafael Nadal. Janic Sinner, altro italiano ancora in gara, non ha saputo resistere ai servizi di Tsitsipas. Il greco, molto realista, ha cambiato tutti i suoi break point. Quindi non ci sarà il doppio-cento italiano nelle semifinali degli Australian Open, che sarà senza precedenti.
Dopo un percorso difficile, una logica sconfitta contro il Natal
Tuttavia, Bertini non ha avuto un programma facile. Ha superato gli avversari più umili nei primi due round (Nakashima e Koslov) e ha incrociato il percorso con il 18enne prodigio spagnolo Pablo Alcaras nel terzo round. La lotta in cinque set, alla fine vinta dagli italiani, è stata una delle migliori partite del torneo. Al 16° round, il sempre tosto Carreno Busta non si è preoccupato di “The Hammer” ed è stato eliminato in tre set. Matteo Ferretini deve il suo soprannome al servizio impeccabile, capace di passare i primi palloni a oltre 200km/h in più di cinque ore e di sacrificare gli avversari con dritti più potenti. Ma Rafael Nadal ha finalmente posto fine alla sua bella vita. Lo spagnolo è stato intoccabile nei primi due set e, nonostante il rallentamento, che ha consentito all’italiano di strappare il terzo set, Mallorgan ha chiuso il match con un solido set finale.
Berettini, simbolo della rinascita del tennis italiano
Le recenti esibizioni di Matteo Beretini illustrano il ritorno alla ribalta del tennis maschile italiano. Infatti da tempo conta sulla tavola delle donne con una generazione di medaglia d’oro (Flavia Bennetta, Roberta Vinci, Francesca Schiavone, Sarah Errani). Angelo Pinaki, presidente della Federazione Italiana Tennis dal 2001, assomiglia a questi chiodi (Janic Sinner, 20 anni, che avanza ai quarti di finale del torneo del Grande Slam). In un’intervista a L’Equipe, ha spiegato di essersi ispirato al modello francese e di aver reso più efficiente il sistema di allenamento. Questa ristrutturazione ora sembra dare i suoi frutti. Il prossimo generale italiano ha continuato a giocare al cannibalismo del Grande Slam nonostante si sia scontrato con tre sopravvissuti nei Big Four (a causa del suo grave infortunio all’anca, Andy Murray fatica a riconquistare la sua posizione all’inizio degli anni 2010). La storia della vittoria di Nadal contro Medvedev lo testimonia).
Quindi il tennis italiano ha un futuro radioso, soprattutto quando Nadal, Federer e Djokovic hanno messo fine alla loro carriera senza precedenti.
Clemente Lefebvre
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