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Morte del saggista italiano Nuzio Ord, umanista militante e impegnato educatore

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Morte del saggista italiano Nuzio Ord, umanista militante e impegnato educatore
Nuccio Ordine, settembre 2014.

Indubbiamente uno dei saggisti italiani più letti al mondo, nel campo delle scienze umane (Haruki Murakami, Meryl Streep e Hélène Carrère d’Encausse sono nella stessa lista), Nuccio si è aggiudicato a maggio il premio Principessa delle Asturie 2023. Artin potrà ritirare il suo premio questo autunno. Colpito da un ictus, è morto improvvisamente il 10 giugno, all’età di 64 anni, all’Ospedale Annunziata di Cosenza (Calabria).

Come studioso di rigore senza macchia, questo grande studioso era un educatore con parole chiare, pensiero chiaro e dedizione alla conservazione della professione di insegnante, incarnando un magnifico ideale di umanesimo moderno. Niente lo faceva risaltare.

Nato il 18 luglio 1958 a Diamante, un paese costiero nella provincia nord-occidentale di Cosenza in Calabria, è cresciuto nel Mezzogiorno trascurato, dove l’orizzonte è basso. Suo padre sogna di diventare un avvocato, se solo i suoi genitori conoscessero la scuola elementare. In un paese senza libreria e senza biblioteca, la strada è stretta, ma una maestra domiciliare offre al piccolo Nuzio il dono più prezioso: la lettura. Una dipendenza che non lo ha mai abbandonato. Dopo il liceo – lì l’adolescente è in pensione – qui studia a Cosenza. Ora creata (1972), l’Università della Calabria esonera i residenti locali dall’andare all’estero, a Napoli oa Roma, e fornisce un inaspettato impulso ai giovani insegnanti disoccupati.

Contatto con la fiamma

Dà allo spazio un’animazione intellettuale e politica che contraddistingue il giovane Nuccio. Fu presto combattuta in un’unione studentesca-operaia, per poi proseguire con l’organizzazione dell’“estrema sinistra” Lotta. Ma, rifiutando la lotta armata, si isola. Come il monaco e filosofo domenicano Giordano Bruno (1548-1600), martire del libero pensiero, il suo messaggio era considerato eretico (doveva essere bruciato vivo) e gli sembrava molto ragionevole, quindi funge da modello.

Dopo la tesi ha sostenuto: “Acinus ad literas. La letteratura dell’asino nel XVIe Secolo”, diretto da Giulio Ferroni, Nuccio Artin ha conseguito il dottorato in Scienze letterarie: retorica e tecniche dell’interpretazione, sempre a Cosenza. Se il pantheon del giovane ricercatore diventa chiaro, lo testimoniano le sue prime pubblicazioni, in particolare Giordano Bruno (Cabala dell’asino, pubblicato a Napoli nel 1987), il suo futuro non è chiaro. Nessun livello in vista.

A Parigi, tutto cambia quando incontra Alain-Philippe Seconds (1942-2011), direttore della prestigiosa casa editrice Les Belles Lettres, che rimane affascinato dall’energia e dalla vivacità comunicativa del giovane. Da qui il folle progetto di presentare per la prima volta un’edizione critica completa dei testi italiani e latini di Giordano Bruno. Co-diretto con Yves Hersant, il progetto mira a celebrare i 400 anni dell’agonia del filosofo, offrendone il vero significato fin dalle prime pubblicazioni del 1993: affermare l’esistenza di un pensiero, affermare l’impegno di una vitalità intatta.

Concentrati sul legame insegnante-studente

Nuccio Ordin presenta tre saggi sul filosofo eretico (Il mistero dell’asinoTradotto dal 1993. Porta dell’Ombra [Les Belles Lettres, 2003] E Giordano Bruno, Ronchard e la religione [Albin Michel, 2004]), se si preparano Tre corone a un re. Il motto di Enrico III e i suoi misteri (Les Belles Lettres, 2011), una pesante immersione nei dibattiti del periodo, non distrae Ordin dal suo frequente interesse per i classici.

Come Vladimir Nabokov e George Steiner, suoi modelli nella critica letteraria, crede che i grandi testi offrano sempre una lezione essenziale. Nuccio Ordine offre un inno alla fraternità e un elogio al bene comune attraverso una raccolta di razionalizzazioni che contengono molte affermazioni per sradicare il populismo, superare il separatismo, condividere lo spazio sociale e condividere la conoscenza universale: L’uso dell’inutile (2013) per il successo Svenimento (ventiquattro traduzioni per trentacinque paesi), Un anno con i classici (2015) e infine Gli uomini non sono isole (2018), il cui titolo è preso in prestito da Meditations del poeta britannico John Donne.

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Perché il guerriero umanitario non ha mai rinunciato a nessuno dei suoi bisogni. Invitato ad insegnare in Francia (ENS, EHESS, Paris-IV e Institut universitaire de France), Regno Unito (Institut Warburg), Germania (Institut Max -) in nome di un sapere univocamente riconosciuto. Blank, berlinese, non ha mai lasciato l’Università di Cosenza e Calabria in America (Yale, NYU) e America Latina (Bogotá, Messico), assicurandosi un semestre per insegnare dove è iniziato il suo viaggio.

Fedeltà alle proprie origini e alla propria professione: Insegnare e scommettere sul legame docente-studente che definisce l’impegno universitario. Da qui la sua crociata ispiratrice per la conoscenza, unico vidicum per il miglioramento dell’uomo, la sua solidarietà con l’amico Roberto Saviano. “Imprenditori della paura” E ha difeso la cultura dell’insegnamento contro la logica utilitaristica di affidare le banche alle università gestite come le imprese.

Per Yves Hersant, che ha condiviso la direzione dello studioso calabrese Nuccio Ordin con Belles Lettres per più di tre decenni; “L’istruzione sarebbe stata un’incarnazione rara nel mondo e nel mondo Moralità Stendhaliano. Cioè, l’energia, intellettuale e fisica, viene messa al servizio della caccia alla felicità..

Nuccio Ordine in alcune date

18 luglio 1958 Nato a Diamante (Calabria), Italia

1993 Cura un’accurata coedizione critica dei testi italiani e latini di Giordano Bruno

2013 L’utilità dell’inutile è evidente (belle lettere)

2015 Umberto Eco ha co-fondato la casa editrice milanese La Nave di Teseo

2022 George Steiner, ospite sgradito (belle lettere)

10 giugno 2023 Muore a Cosenza (Calabria), Italia

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