Originario di Fosse, dove è nato nel 1918, il reverendo padre Jean Guillaume è stato un famoso professore di filologia romanza nelle facoltà di Namur. Era conosciuto principalmente come coautore delle opere di Gérard de Nerval e come grande poeta vallone. Membro di Rélis Namurwes, ha suscitato l’interesse del traduttore Jean Robey. Tanto che fu costretto a selezionare 39 poesie e tradurle nella lingua dantesca. Jean Guillaume è già stato tradotto in inglese ed esperanto, quindi ecco l’italiano.
A Jean Robayy, traduzione da ottenere. A suo avviso, Jean Guillaume era uno dei più grandi scrittori che ne avevano un diritto legittimo. “Essere bilingue è stato molto difficile (italiano e vallone) sono molto vicini, Lui spiega. Ho cercato di essere il più letterale possibile. Ma non potevo rispettare le rime in vallone. Volevo tradurre di più il ritmo”.
Dante, seguace del dialetto
Come sottolinea Relis, la scelta del titolo della collezione è del tutto indicativa “La speranza di questi agricoltori” Il padre gesuita lo ha testimoniato nei suoi scritti. “Non ci sono meno di tredici esempi di queste opere.“Quanto all’impulso di Dante, non era cosa da poco se lo sapeva. Divina CommediaIl fiorentino preferì il dialetto toscano al latino.
Per salutare il lavoro e la passione dimostrata per uno di loro, i Relis hanno deciso di assumere Jean Robey. Staffetta rispettosa. Per fare questo, ha dovuto prima prestare giuramento, completato dalla sua mano sulla pelle di un neo rituale Bassetin, conservando solo il delicato fiore, fa fiorire le creazioni letterarie. Al suo ritorno in Italia, Jean Robey porterà come souvenir alcune delle edizioni originali del poeta vallone.
La buona notizia non arriva da sola, una delle due raccolte ritenute perse da padre Guillaume è ora in possesso di Relis. Prospetto per la pubblicazione futura. E, chissà, una traduzione.