Notizie meteorologiche
Dalla fine di ottobre sulle Alpi è caduta una forte nevicata. Con aria fredda in quota, il limite pioggia/neve è sceso a 1200 metri. Attenzione però, perché da lunedì è prevista una forte schiarita con il limite di pioggia/neve in aumento sopra i 3000 metri.
Nevicate consistenti sulle Alpi Settentrionali sopra i 1800 metri
Con il susseguirsi delle perturbazioni nevose in alta quota, il manto nevoso è diventato regolare sopra i 1.600 metri. A partire dai 1800 metri lo spessore dello strato varia da 20 a 40 cm, a seconda degli ammassi rocciosi. Man mano che si sale, l’altezza aumenta e a Bonneval-sur-Arc cadono fino a 40 cm di neve. A 2.500 metri di altitudine, lo strato raggiunge 1,30 metri, un dato eccezionale per l’inizio di novembre, dato che in questa data, intorno al 10 novembre, la media raggiunge i 50 cm.
Nel sud delle Alpi nevica anche a San Ferrand, con 15 cm di neve in paese. Su Isola 2000 ha piovuto nei giorni scorsi, raggiungendo i 2.300 metri. Alla stazione sono presenti alcune centinaia.
Sui Pirenei la copertura nevosa è uniforme solo al di sopra dei 2500 metri. Al di sotto di questa quota, anche sbalzi termici di 0°C limitano la stabilità della neve al suolo.
Nel Massiccio Centrale e nella regione del Giura si verificano nevicate e sbiancamento delle cime sopra i 1.500 metri. Sui Vosgi, invece, nonostante qualche nevicata, le temperature sono ancora molto elevate e non permettono alla neve di depositarsi sulle cime.
Pericolo di valanghe di grandi dimensioni sulle Alpi
Con le forti nevicate degli ultimi giorni nelle Alpi settentrionali è aumentato il rischio di valanghe. È il caso del massiccio del Monte Bianco, dell’Haute Morin, dell’Haute-Tarentaise, dell’Ouizan e della Vanoise fino a Queiras.
Una leggera onda si noterà tra lunedì e mercoledì
Fino a domenica, con un flusso instabile e freddo da ovest-nordovest in quota, sulle Alpi settentrionali è prevista più neve al di sopra dei 1.300-1.800 metri. Ma a partire da domenica pomeriggio i venti si sposteranno verso sud-ovest. Sarà aria di origine oceanica e poi subtropicale a prevalere tra lunedì e mercoledì prossimo, portando la temperatura fino a zero gradi sopra i 3000 metri. Le precipitazioni avverranno sotto forma di pioggia in alta quota.
Il rischio valanghe e le grandi interazioni idrologiche
La situazione è monitorata dai nostri servizi. Infatti, la pioggia che cadrà fino a 3.000 metri sul livello del mare nelle Alpi settentrionali riempirà d’acqua la neve a quote comprese tra 1.600 e 3.000 metri. Questa situazione rischia di provocare slavine. Lo scioglimento delle nevi rischia di provocare forti reazioni nei corsi d’acqua che scendono dalle montagne, o addirittura inondazioni torrenziali.
Il freddo tornerà temporaneamente in montagna a partire dal 16 novembre
A questo periodo moderato e umido farà seguito, dopo il 16 novembre, il ritorno del freddo in montagna a causa del ritorno della massa d’aria polare instabile sugli altipiani. Il limite di pioggia/neve scenderà nuovamente a 1200 metri, o anche meno. Tutte le catene montuose dovrebbero quindi beneficiare di nevicate (Vosgi, Giura, Alpi, Massiccio Centrale e Pirenei) il prossimo fine settimana. Sembra però che dal fine settimana del 18-19 novembre in Francia inizierà un periodo anticiclonico, calmo e mite.