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Niente dura per sempre, nemmeno Internet. Questo è un problema

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InternetInternet si trova ad affrontare un problema che per molti può essere un sollievo, o addirittura una ritorsione: circa il 40% delle pagine web risalenti a 10 anni o più non sono più accessibili e restituiscono il famoso messaggio “404: Pagina non trovata » Stiamo parlando di quello che viene chiamato “declino digitale”, che è particolarmente pericoloso, secondo un rapporto del Pew Research Center, e getta un’ombra sulle fonti di una serie di articoli, come quelli che si trovano su Wikipedia Secondo l’articolo pubblicato dal Pew Research Center,… Un quarto di tutti quelli esistenti tra il 2013 e il 2023 non sono più disponibili. Questa tendenza è ancora più aggressiva per i contenuti più vecchi, poiché il 38% delle pagine web del 2013 non sono più accessibili, mentre per le pagine dal 2023 si parla dell’8%, e non è ancora un valore basso. Questo fenomeno noto come “defacement digitale” colpisce non solo le pagine web, ma anche circa un quinto dei tweet che non sono più visibili a distanza di pochi mesi dal loro. vengono pubblicati perché l’account è diventato privato, sospeso o eliminato. Tuttavia, alcuni tweet tendono a scomparire più velocemente di altri. Ad esempio, i tweet scritti in turco o arabo hanno maggiori probabilità di scomparire rispetto ai tweet scritti in altre lingue (si parla di circa il 40% di questi contenuti che scompaiono entro tre mesi dalla pubblicazione).

Come dicevamo, per molti questa può rappresentare una vendetta, dopo che per anni si è detto che ciò che si posta online è per sempre, ma in realtà è un problema.
Perché? Pensiamo a Wikipedia: sono tante le schede in cui le fonti non sono più accessibili. Ma questo vale anche per i siti web governativi e persino per i siti di notizie. Secondo la Columbia Journalism Review, che aveva già riconosciuto questo rischio nel 2021, ciò significa che il contenuto a cui si fa riferimento non è più accessibile e quindi non sarà più possibile comprendere il contesto dell’articolo. Inoltre, uno studio del 2014 ha rilevato che negli Stati Uniti, quasi la metà dei collegamenti ipertestuali contenuti nelle sentenze della Corte Suprema portavano a contenuti che erano cambiati rispetto alla loro pubblicazione originale o erano scomparsi da Internet. Purtroppo questo rende alcuni tipi di ricerca molto difficili, se non quasi impossibili. Ma esiste almeno una soluzione parziale: Internet Archive, una biblioteca digitale senza scopo di lucro che fornisce uno spazio digitale permanente per l’accesso a vari tipi di risorse, compresi i siti web. Il sito permette di recuperare miliardi di pagine Internet, che vengono salvate automaticamente dai suoi crawler che si sforzano di preservare quanto più possibile il web pubblico, anche attraverso un’utile estensione di Chrome.

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