venerdì, Novembre 22, 2024

‘Non uccidere’: gli ultimi sacerdoti ribelli della Russia

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Padre Georgi Edelstein, 89 anni, non si stanca mai di buone discussioni. Seduto davanti a un gruppo di icone, indica una sedia vuota. “Vorrei avere uno o due dei miei avversari davanti a me.

Perché è uno dei pochi sacerdoti ortodossi in Russia che si oppone all’attacco all’Ucraina? Il vecchio papa, con la barba bianca e il trono nero, risponde con voce tremante, ma senza esitazione.

L’Ucraina è un paese indipendente, lascia che facciano quello che vogliono

Ho paura di essere un cattivo prete, perché non sono sempre stato contro tutte le guerre, ma sono sempre stato contro le guerre aggressive e di conquista.

L’Ucraina è un paese indipendente, lascia che facciano quello che voglionoAggiunge che l’Afp lo ha interrogato nella sua casa nel piccolo villaggio di Novo-Beli Kamen, sulle rive del Volga, a sei ore di macchina da Mosca.

Dall’attacco del 24 febbraio, solo una manciata di sacerdoti della Chiesa russa – che conta 150 milioni di credenti in tutto il mondo – si sono espressi contro la repressione militare del Cremlino.

Al contrario, il loro leader, il patriarca Kirill, ha raddoppiato i sermoni di guerra che chiedevano “corpo“Sulla forza da vincere”nemiciDall’unione storica tra Russia e Ucraina.

Dalla sua nomina nel 2009, Kirill ha sostenuto senza moderazione un’alleanza con il regime di Vladimir Putin, in nome di valori conservatori contrari all’Occidente ritenuti ostili.

L’attuale Chiesa ortodossa russa, un’istituzione altamente gerarchica controllata dai servizi segreti durante l’Unione Sovietica, non ha mai incoraggiato critiche. Ma l’irriducibile resta.

“sangue sulle mani”

Il 25 febbraio, padre Edelstein ha firmato una lettera scritta dal suo amico, padre Ioan Burdin, che è stata pubblicata sul sito web della loro parrocchia nel villaggio di Karabanovo nella regione di Kostroma.

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Il sangue degli ucraini non è solo nelle mani dei comandanti e dei soldati russi che eseguono gli ordini. È anche nelle mani di coloro che sostengono questa guerra o che tacciono‘, indica il messaggio che è stato successivamente cancellato.

L’arcidiocesi di Kostroma, l’arcivescovo Verapont, ha denunciato l’intervento, rilevando che i due papi erano l’unico clero della zona, 160, a protestare contro l’attacco.

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