Papa Francesco visiterà un Paese dalla ricca storia cristiana, che nell’anno 1000 celebrò l’incoronazione del re Stefano. Il regno divenne poi cristiano, prima di essere conquistato dai Mongoli nel XIII secolo e poi dagli Ottomani nel XVI secolo. Federata con l’Austria nel XIX secolo, entrerà a far parte del blocco sovietico dopo la seconda guerra mondiale. La rivolta di Budapest del 1956 si concluse con la repressione. La Chiesa cattolica è la maggioranza, nonostante gli anni del regime comunista.
Durante l’Angelus del 12 settembre 2021 a Budapest, Papa Francesco ha detto: “Il sentimento religioso è la linfa vitale di questa Nazione legata alle sue radici. Ma la Croce, piantata nella terra, oltre a invitarci ad essere ben radicati, eleva le sue braccia e le tende verso tutti: ci esorta a conservare le nostre radici sono solide, ma senza frammentazione, spero che sia così: radicate e aperte, radicate e rispettose”.
Il Papa polacco Giovanni Paolo II ha visitato il Paese due volte, dopo la caduta del comunismo, nel 1991, e poi qualche anno dopo, nel 1996. Durante queste due visite, ha potuto visitare il santuario di Mariábusz nella città di Debrecen dove aveva partecipato a una cerimonia ecumenica con protestanti e ortodossi nella chiesa calvinista o addirittura nel millenario monastero di Pannonhalma. Tagliato per motivi di salute, il programma di papa Francesco si concentrerà sulla capitale, Budapest.