La tecnologia wireless si è affermata nei nostri usi digitali quotidiani fin dalla sua pubblicazione nel 1998. All’origine del suo nome c’è la passione per la storia…e per il bar.
È una tecnologia essenziale nella nostra vita quotidiana. Collegare un altoparlante portatile a uno smartphone, inviare file tra computer e telefono, collegare l’orologio alla tua app sportiva preferita, tutti questi gesti sono possibili grazie alla tecnologia: Bluetooth. E chiunque abbia oggetti connessi conosce questo standard di comunicazione wireless, che è stato pubblicato nel 1998 da diverse grandi aziende, tra cui Ericsson, Intel, IBM, Nokia e Toshiba.
Tuttavia, l’etimologia del suo strano nome non è delle più conosciute. In effetti, la parola Bluetooth deriva da un re vichingo del X secolo: Harald Blåtand. “Blå” indica il colore blu e “tand”, il dente. Inglese: Harald Bluetooth o Harald con il dente blu in francese. Questo re aveva la particolarità di avere denti scuri, blu o grigi, che gli valsero questo soprannome.
Ma cosa c’entra questo con la tecnologia delle comunicazioni? Torniamo un po’ indietro nel tempo, per essere più precisi nel 1997. A quel tempo, diverse aziende specializzate si unirono per sviluppare una nuova tecnologia standard, creata qualche anno prima, nel 1994, da Ericsson. Il suo obiettivo: collegare diversi dispositivi tra loro senza utilizzare cavi. Questo è l’inizio della tecnologia wireless.
L’ingegnere svedese Sven Mattesson di Ericsson e il suo omologo americano Jim Kardash di Intel, entrambi membri del consorzio, si incontrano per un drink in un bar di Toronto, dove si sta svolgendo un seminario per lo sviluppo del nuovo standard. Sono stati suggeriti diversi nomi, tra cui Biz-RF, MC-Link o Low Power RF per designarlo. I due uomini non sembrano convinti dalle proposte e cercano un nome in codice per il progetto.
La loro discussione, punteggiata da alcuni drink, prende presto una piega più storica. “Mentre bevo birra il mio argomento di discussione preferito è la storia e naturalmente ho chiesto a Sven di aggiornarmi sulla storia scandinavaDescrive Jim Kardash sul suo sito web. Quindi la sua controparte raccomanda un classico della letteratura storica svedese: navi alte O Om rosso, in francese. Durante la lettura, l’americano è stato segnato dal personaggio del re Harald di Platand. La sua particolarità: l’unificazione dei regni di Norvegia e Danimarca, mentre questi ultimi erano in guerra.
I due ingegneri in questa storia trovano risonanza con lo standard futuristico, che ha lo scopo di riunire “Industrie informatiche e delle comunicazioniJim Kardash spiega, prima di aggiungere:Ci ha stupito che a un certo punto Andy Grove o Bill Gates abbiano dovuto pronunciare la parola “Bluetooth”“ davanti a un pubblico serio.
Il nome in codice alla fine sarebbe stato accettato per rappresentare la nuova tecnologia. Il logo sarebbe composto anche dalle iniziali delle rune di Re Harald Blåtand, creando così la famosa tecnologia Bluetooth.
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