Ma perché rilanciare questo elenco di breve durata? Tra Vlaams Belang e N-VA, non è del tutto chiaro cosa ci guadagnerebbe Jean-Marie Dedecker tornando sul tatami con i suoi accenti ultraliberali – anche libertari – molto fiamminghi, si chiede Baptiste Huppen. Per cercare di capirlo occorre tornare secondo lui alla vita politica dell’ex judoka. Una professione in cui nessuno è escluso. Traiettoria dell’elettrone libero, sensibile alla disciplina di partito. Dedecker, ora deputato timbrato N-VA, ha iniziato la sua carriera professionale nel 1999 nel VLD. Prima della sua espulsione (nel 2004 era candidato alla presidenza del partito). Ma dopo aver annunciato di voler chiudere il cordone sanitario, dopo aver voluto affrontare il suo partito in lista di opposizione alle elezioni comunali e fomentare discordie tra i liberali, è stato espulso. Dedecker sarà quindi attirato da Vlaams Belang, ma è N-VA che lo capirà. Solo che anche lì fu espulso. Ricorda, a quel tempo la N-VA era in cartello con CD&V. Il capo del partito dei Democratici Cristiani fiamminghi era Yves Leterme. “Mr. 800.000 voti” (come era soprannominato all’epoca) rifiuterebbe di accogliere tra le sue fila questo elemento del tutto incontrollabile. “La mia festa non è un ostello spagnolo” annunciò Yves Leterme.
Quindi gli mancava ancora Jean-Marie Dedecker che sarebbe stato corteggiato da tutti i partiti non di sinistra. Non importa, visto che nessuno lo voleva, la destra fiamminga errante finì per creare la sua lista, Lista di Dedecker.
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