Potresti ricordare questa campagna di propaganda del governo durante Covid.
due anni fa.
Eternità.
Sembra così lontano che dobbiamo tutti dimenticare questo periodo buio in particolare e anche le libertà individuali e di pensiero.
In questi tempi di pandemia, se facevamo domande era una provocazione.
Esprimere dubbi è bastato per farti licenziare.
Ciò accade da diversi anni e la situazione sta peggiorando per quanto riguarda le questioni legate al clima.
Ma sì, dovremmo poter discutere di tutto, numeri compresi.
Che si tratti dei numeri del Ministero della Salute, di una malattia o di un laboratorio farmaceutico, che si tratti dei numeri del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici o delle analisi climatiche.
Dovremmo discutere anche di numeri, perché come disse Churchill: “Credo nelle statistiche solo quando le falsifico io stesso”.
I numeri vengono analizzati, falsificati, presentati in un modo o nell’altro e, soprattutto, lo stato della scienza è in evoluzione!
Questo è il caso ed è un esempio davvero impressionante della capacità degli oceani di assorbire anidride carbonica, con stime dell’IPCC che variano del 400% nelle ipotesi mentre gli oceani possono assorbire più anidride carbonica delle foreste.
Oppure ecco questo articolo di Liberation, che in realtà non è un giornale “climate scettico” come dicono e che ci spiega che: “La Cina è responsabile di due terzi dell’aumento delle emissioni di anidride carbonica dal 2000. Il paese ora emette quasi due terzi del carbonio”. 12 miliardi di tonnellate di gas serra nell’atmosfera, ovvero circa il 32% delle emissioni globali totali. Ciò è dovuto principalmente all’ampio utilizzo del carbone per generare elettricità. Fonte qui
Insomma, tutto si può discutere, è il principio base della scienza e del pensiero. Se la Cina produce i due terzi dell’anidride carbonica, bisognerà trovare le soluzioni dalla parte cinese, non dalla Francia, perché ciò non avrà alcun effetto, eccetto le tasse che gli faremo pagare.
La conclusione di questo oscuro episodio a cui abbiamo appena assistito è semplice.
Chi vuole mettere a tacere il pensiero, l’analisi e il dibattito costituisce una minaccia per il pensiero, il progresso e la scienza.
Carlo Sanat
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