Ma una certa parte della popolazione segnala l’impossibilità di fare la cernita dei materiali organici, per mancanza di motivazione, per difficoltà nel raggiungere i punti di raccolta o semplicemente esprime dubbi sull’utilità della cernita.
Secondo i dati dell’Associazione Intercomunale Ipalle, invece, su 114.000 persone che utilizzano la tessera magnetica intercomunale, 33.000 depositano i propri rifiuti organici in una raccolta differenziata volontaria. I rifiuti vengono raccolti ogni settimana e recuperati tramite biometanazione a Quévy (300 tonnellate), oppure (per la stragrande maggioranza) affidati alla società Dufour (4000 tonnellate).
Per Ipalle, la prima cosa che i consumatori dovrebbero fare è pensare al futuro, in termini di spreco alimentare, e fare le scelte giuste al momento degli acquisti. L’idea è quella di evitare di mettere in circolo questi rifiuti. A maggior ragione, per evitare di mandarlo a fuoco, soprattutto quando sappiamo che è composto principalmente da acqua.
Nessuna sanzione?
La famosa direttiva europea impone agli Stati membri di fornire ai propri cittadini mezzi di screening. Ma il ruolo dell’Associazione intercomunale non sarà quello di imporre sanzioni. Ibali punta sulla prevenzione per convincere il ribelle e afferma che un sondaggio del 2018 ha mostrato che il 70% dei residenti di Ibali intervistati aveva una soluzione per rimuovere i rifiuti organici dai loro sacchi: la spazzatura, che il 20% considerava noiosa tale raccolta differenziata (persone che vivono in appartamenti per esempio). Infine, il 10% della popolazione sarà contraria all’idea dello screening. Pertanto in questa fase non sono previste sanzioni ma bensì divieti.