primario
- Un terzo dei dipendenti francesi pensa che il lavoro porti a problemi di salute
- Quando arriva dopo una lunga carriera e in lavori pesanti, la pensione riduce la probabilità che una persona si dichiari in cattive condizioni di salute
- L’effetto benefico del pensionamento sulla salute non compensa gli effetti delle cattive condizioni di lavoro durante la vita lavorativa
Qual è l’impatto sulla salute dell’interruzione dell’attività professionale di un individuo per la pensione? Questa è la domanda a cui sta cercando di rispondere Uno studio condotto da scienziati francesi e pubblicato su Annals of Economics and Statistics. E le risposte sono tutt’altro che chiare e universali: mentre i lavoratori che hanno svolto un lavoro fisicamente impegnativo traggono, per la maggior parte, un vero beneficio per la salute dalla pensione, per altre classi può essere accompagnato dai cosiddetti “pensieri blu”, un calo della Salute è legato a una perdita di ruolo sociale.
Leggendo questo studio, notiamo innanzitutto che il vecchio adagio “il lavoro è salutare” non articola più pienamente la realtà. Certo, le persone che lavorano in media sono più sane di quelle che non lavorano o hanno smesso di lavorare e l’ambiente professionale sembra essere cognitivamente più stimolante della pensione. Ma questo pensionamento permette anche di uscire da situazioni di limitazione o di tensione occupazionale: «Nel 2021 quasi un terzo dei dipendenti francesi ritiene che il lavoro porti a un peggioramento della propria salute», sottolineano così gli autori riferendosi all’esposizione al rumore. , movimentazione di carichi pesanti, esposizione Per i prodotti contaminati, l’accelerazione dei ritmi di produzione, nonché il deterioramento dell’ambiente di lavoro sociale come responsabili di questa situazione.
Diminuita probabilità di segnalare problemi di salute
Quindi, la formula corretta sarebbe “salute in pensione”? La risposta, secondo lo studio pubblicato sugli Annals of Economics and Statistics, è “sì” per coloro che hanno iniziato molto presto la loro vita lavorativa e che hanno vissuto condizioni di lavoro fisicamente impegnative. Per questa popolazione, la probabilità di dichiararsi in cattive condizioni di salute diminuisce di oltre il 21% (13,7% per le malattie croniche) dopo il passaggio alla pensione. E coloro che non hanno sperimentato tali limitazioni professionali vedono anche i loro livelli di stress e ansia calare in pensione.
Ma per tutti, la pensione non è necessariamente salute: “Il suo effetto benefico non riduce completamente l’effetto negativo delle precedenti condizioni di lavoro sulla salute”, osservano gli autori dello studio.
“Cattiva entità generalizzata ai lavoratori anziani”
Oltre all’importanza che questi dati potrebbero avere nel riprendere, un giorno, il dibattito sulla riforma delle pensioni in Francia, rivelano soprattutto, come notano gli autori, “un malessere generale al lavoro tra i senior ancora attivi”. Da qui il desiderio dei ricercatori di vedere lo sviluppo di “politiche sanitarie più ambiziose operanti lungo l’intero ciclo di vita – formazione, occupazione, prevenzione sanitaria sul lavoro, tutela degli esclusi dal mercato del lavoro – e che debbano rispondere anche alla sistematica insoddisfazione dei francesi dipendenti in termini di rischi psicologici” sociali, e la perdita di significato sul lavoro”.
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