Questa è una scoperta molto promettente. Lo scorso gennaio, i ricercatori statunitensi hanno stabilito un legame tra la sclerosi multipla e il virus di Epstein-Barr. Una svolta scientifica che potrebbe portare a una risposta migliore a questa malattia, assicurano gli specialisti della sclerosi multipla.
Les traitements, qui visent à bloquer l’inflammation, ont « beaucoup ces dix dernières années », et le suivi des patients est « plus individualsé », explique le neurologue Jean Pelletier, de la fondation française à la recherca la recherche la recherche Multiple Sclerosi). Si ritiene che dalla scoperta fatta a gennaio potrebbero emergere nuovi sviluppi.
Cos’è la sclerosi multipla?
La sclerosi multipla è una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). Provoca un difetto nel sistema immunitario che attacca la mielina, che è la copertura protettiva delle fibre nervose.
Molto spesso provoca irritazioni infiammatorie intervallate da fasi di remissione. La malattia varia notevolmente da paziente a paziente, ma può portare a complicazioni ed è una delle cause più comuni di disabilità nei giovani.
Si stima che più di 2,8 milioni di persone soffrano di questa malattia autoimmune in tutto il mondo, comprese circa 110.000 persone in Francia. I bambini e gli adolescenti rappresentano ancora una minoranza di casi, ma la malattia potrebbe essere iniziata molto prima che fosse diagnosticata.
La scoperta di un legame con il virus di Epstein-Barr indica già che la maggior parte dei casi di sclerosi multipla può essere prevenuta interrompendo l’infezione da questo patogeno. Questo virus infetta il 95% degli adulti ed è causa di altre malattie come la mononucleosi. Ma non tutti i malati sviluppano la sclerosi multipla.
Trattamenti efficaci
Oltre a “una migliore comprensione di ciò che potrebbe essere coinvolto in questa malattia multifattoriale”, lo studio suggerisce “possiamo prevenire la sclerosi multipla se vacciniamo i bambini contro Epstein-Barr, sapendo che per il momento non abbiamo un vaccino”. secondo il professor Pelletier.
“Il famoso virus di Epstein-Barr, una volta infettato, si nasconde nel nostro corpo nei linfociti B, che sono essi stessi coinvolti nella reazione infiammatoria associata alla sclerosi multipla. Ciò potrebbe spiegare in particolare che alcune terapie che prendono di mira i linfociti B, gli anticorpi monoclonali, sono molto efficaci contro la sclerosi multipla, dice.
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