Una delle necessità dell'associazione è “difendere la vita umana dal suo primo momento fino alla sua fine”. Questa frase indulgente spiega chiaramente la direzione coerente dell'istituto, che si batte regolarmente contro l'aborto. Inoltre, sul suo sito si legge che il suo capo considera l’aborto “un’uccisione uterina”.
Questa visita non ha mancato di provocare reazioni da parte della comunità politica di sinistra. “Onorare gli attivisti storici, gli attivisti anti-aborto e gli attivisti anti-matrimonio per tutti è un segnale preoccupante da parte del governo. La riforma della destra continua“, fa arrabbiare il capo dei deputati del Partito socialista su X (ex Twitter).
Sul social network lavorava anche Laurence Rossignol, senatrice socialista ed ex ministra per i diritti delle donne. Per ironia della sorte, ha ripubblicato il post di Agnès Firmin Le Bodo – che ringraziava l'Istituto Jérôme Le Jeune per la sua accoglienza – e lo ha allegato alla lettera.Un piccolo messaggio di addio del ministro: “Presto lascerò l'incarico ma gli antiabortisti potranno sempre contare su di me”“.
Il ministro della Salute si difende
Inizialmente non affronta il tema della colpa e spiega: “Questa visita faceva parte della certificazione del Rare Intellectual Disability Skills CenterSenza una risposta della ministra a ciò di cui alcuni la accusano, troviamo nei commenti:”Riprova, non è questo l'argomento“, O “e allora ?Quindi aggiungi la stessa cosa.Le posizioni sull'APMA, sull'aborto nella Costituzione e sulla fine della vita sono ben note“.