Lucy, 15 anni, vive con suo padre, William. Non è suo padre che si prende cura di lei, ma il contrario, visto che William soffre di sclerosi multipla, ed è bloccato in casa. Lucy sta in qualche modo cercando di realizzare i suoi sogni da adolescente, ma è inevitabilmente difficile gestire le responsabilità degli adulti. e possibilitàVisita domiciliare di un assistente sociale Presenta una vera minaccia: non volendo essere separati, padre e figlia faranno di tutto per ingannare e cercare di apparire come Famiglia “normale”, nessun problema…
Liberamente adattato da un’opera teatrale dell’autore scozzese David Grigg, Ordinary è un film fragile, ma trae il suo fascino dalla sua fragilità. Il regista Olivier Babnet orchestra una dolce complicità tra Poelvoorde, che incarna uno splendido vecchio papà diventato un relitto comprensivo, e la dolcissima Justine Lacroix (rivelata nella bella “C’est ça l’amour” con Polly Laniers).
Non gocciola pathos, ma piuttosto umorismo – umorismo che, come dice così bene il regista Chris Marker, è la sottigliezza della disperazione. Ritorno a un cinema marginale e non commerciale per un solo centesimo Benoît Poelvoorde riscopre l’essenza e il temperamento della sua professione.
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