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Regione | video. La Penne-sur-Huveaune: soffre del morbo di Parkinson e si rivela in una scena

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Regione |  video.  La Penne-sur-Huveaune: soffre del morbo di Parkinson e si rivela in una scena

Emmanuel aveva solo 38 anni quando apprese dal suo neurologo il 26 febbraio 2019 di avere la “sindrome di Parkinson”. Lavorando all’epoca in un servizio di assistenza alla persona, l’annuncio di questa diagnosi non lasciava spazio a dubbi. Ha effettivamente visto la malattia di Parkinson negli anziani che aiuta. Per sfuggire alla malattia e alle sue pericolose conseguenze, Benoise ricorse alla scrittura: “Mi ha fatto sentire bene. Ho scritto momenti di dolore e momenti di gioia.”

Quattro anni e mezzo dopo nacque il manoscritto. Sotto il titolo “Ciò che non mi uccide ci rende più forti…”, i quindici capitoli raccontano l’incontro con il marito, la nascita dei figli, ma anche i numerosi problemi di salute che l’hanno colpita fino alla fine. Poi arriva l’annuncio e la smentita. I primi sei capitoli sono stati letti davanti a un pubblico gremito al cinema Jean Renoir di Bigny-sur-Huvellon il 6 ottobre. Con l’incoraggiamento e il sostegno della sua amica Valerie, Emmanuelle iniziò a prepararsi per questa lettura pubblica: “Il mio amico è riuscito a trovare le parole per dirmi che la mia storia potrebbe aiutare i pazienti o gli operatori sanitari a comprendere meglio la malattia della persona amata.”

Da soli sul palco, questa sfida non sarebbe stata possibile prima del 30 maggio. Quel giorno, all’Ospedale Timone di Marsiglia, la giovane venne sottoposta a un intervento chirurgico che avrebbe cambiato la sua vita quotidiana: la stimolazione cerebrale profonda. “Il mio trattamento è stato ridotto di tre quarti e ora cammino bene come prima. Mi sento come se fossi tornato alla normalità. Ho sconfitto il demone barki, come lo chiamo io.” Un nuovo inizio che Emmanuel celebra in questa canzone sul palco, che completerà il 10 novembre e il 9 febbraio leggendo i suoi ultimi capitoli. Dopodiché, anche se questo non era l’obiettivo iniziale, Pennoise spera di pubblicare il suo manoscritto e di raccontarlo a quante più persone possibile. “Ciò che non mi uccide ci rende più forti…”

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