Anatoly Gubanov è stato arrestato nel 2020 mentre era a capo del dipartimento di ricerca dell’Istituto TsAGI di Mosca, specializzato in tecnologie aeronautiche.

Il suo caso è legato a quello di un altro scienziato russo, Valery Golubkin, condannato a 12 anni di carcere per “tradimento” a giugno.

Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, la loro condanna è legata ad un progetto internazionale chiamato Hexafly-Int, volto alla creazione di un aereo passeggeri ad alta velocità, al quale hanno partecipato nell’ambito di TsAGI.

Secondo la stessa fonte, Golubkin aveva inviato rapporti sul suo lavoro nel novembre 2018, su istruzioni di Gubanov, al suo collega che lavora presso l’Agenzia spaziale europea (ESA), che coordina il progetto.

La difesa di Golubkin ha affermato, dopo il suo arresto nel 2021, che lo scienziato ha partecipato solo a progetti di “cooperazione internazionale classica” e non aveva commesso alcun tradimento.

Negli ultimi anni, i processi per “spionaggio” o “alto tradimento”, che si svolgono sempre a porte chiuse e i cui dettagli sono segreti, si sono moltiplicati in Russia, poiché le autorità affermano regolarmente che stanno sventando complotti o operazioni portate avanti da l’ovest.

Molti ricercatori sono stati condannati in casi spesso controversi.

Già nel 2019 gli scienziati russi erano preoccupati per le restrizioni imposte dalle autorità ai loro contatti con colleghi stranieri e denunciavano un ritorno allo status quo in epoca sovietica.

Il Cremlino ha respinto le critiche affermando che gli scienziati russi sono monitorati “24 ore al giorno” da spie straniere.