Comunicato stampa Codef.
Come aiutare l’ARS ad attuare la sua politica
distruggere il nostro sistema sanitario?
È molto semplice: non basta scrivere più volte le necessarie relazioni firmate da un’alta autorità in questo caso IGAS? “Quindi puoi immaginare che se l’ispettorato generale degli affari sociali lo ha detto, è vero!” E la scatola era nella borsa.
Igas di Parigi può solo leggere grafici e tabelle Excel e tracciare linee su una mappa dal punto A al punto B. Ad esempio, “La chiusura del reparto maternità di Autun non è una tragedia, guarda, Autun Le Creusot è proprio di fronte e non è proprio così lontano.” .. “Può essere una caricatura, ma queste osservazioni fatte qualche anno fa dal direttore di ARS
Conte francese di Borgogna.
Tutti hanno notato che si parla spesso dell’Hôtel Dieu du Creusot, che è associato alla cooperazione tra istituzioni sanitarie pubbliche e private. Noi dell’ospedale Jean Boveri sappiamo qualcosa di collaborazione. Già nel 2009, con la chiusura del Dipartimento di Chirurgia Viscerale, Maternità, Pediatria ed Emergenze Pediatriche con una serie di conseguenze; Perdere pazienti, allontanarsi dalle cure, aumentare la disabilità, tutto in nome della cooperazione.
L’ARS di BFC sarà l’appaltatore principale in questo caso, privando il servizio pubblico dell’abbigliamento del settore privato.
Il meccanismo del deficit è talmente affollato che è una scusa per continuare a minare il servizio sanitario pubblico. A riprova di ciò, l’ultimo rapporto Igas raccomanda di sistemare le situazioni di emergenza di notte raggruppando l’organizzazione in 3 centri sanitari. L’aggregazione è una derivazione della cooperazione. Fondamentalmente è la stessa cosa ma si diceva altrimenti per lo stesso risultato, devi trovare chi perderà.
E comportati bene! Qui ci viene raccontata la notte profonda da mezzanotte fino alle otto del mattino. Ti rendi conto, in questo periodo, che a Igas non c’è abbastanza attività. Bene! Ma durante la notte profonda, la stragrande maggioranza delle persone non dorme pacificamente? Certo non abbiamo il livello di ispettore Igas ma dovevamo scoprire che, in altri luoghi, le emergenze si chiudono per carenza di personale o iperattività, da noi, vengono fuori dal cilindro per mancanza di pazienti. . Tirare la corda rovinerà tutto…
Ma perché individuare questa parte della notte se non per fissare il bersaglio ad una distanza completamente ravvicinata per tutta la notte e magari aggiungere fine settimana e giorni festivi come potrebbero ricordarci alcuni scritti qua e là. Chiudere la porta alle emergenze notturne significa espandere il delta delle opportunità perse.
Chiudere le porte del pronto soccorso di notte fa pensare alle persone che il pronto soccorso è finito, quindi il passo successivo è chiudere completamente il pronto soccorso. Lo schema è sempre lo stesso e pensiamo che lo sia sempre per gli altri… La perdita di opportunità riguarda 105.000 residenti in + o – 30 minuti dall’ospedale Jean Boveri.
L’estate torrida è in pieno svolgimento e i servizi di emergenza del Paese continuano a essere chiusi. Mentre il servizio pubblico si deteriora giorno dopo giorno, il trattamento negli ospedali privati richiede sempre più fondi pubblici per funzionare.
Che oltraggio!!