La maggior parte delle applicazioni utilizzate nell’ambito del monitoraggio medico, e in particolare del monitoraggio remoto, non sono state oggetto di studi clinici a questo prima di essere immesso sul mercato. Queste le inquietanti lezioni di uno studio pubblicato su Giornale di ricerca medica su Internet.
Nel 2020, ogni giorno vengono visualizzate quasi 250 app di e-health, ovvero 90.000 nuovi gadget in un anno! Più o meno seri, più o meno utili… Come si ordina? Sulla base di questa domanda, gli istigatori di uno studio francese(1) – Tra loroS Fabrice Denis, Presidente dell’Istituto Nazionale di E-Health – ha sviluppato un questionario di 26 voci per confrontare la rilevanza clinica di queste applicazioni, sulla base delle raccomandazioni dell’Alta Autorità per la Salute (HAS), della Società Europea di Oncologia Medica e Oncologia. Associazioni di pazienti.
Pertanto, hanno esaminato 68 domande, principalmente relative al follow-up di pazienti affetti da cancro o malattie cardiache, nonché quelli affetti da dolore cronico. Queste app monitorano in remoto la conformità e gli effetti collaterali dei trattamenti e forniscono messaggi di protezione. Citiamo come esempio, ma senza la possibilità di rivelare le loro valutazioni, flessibilità o trattamento nel monitoraggio delle cure oncologiche; Bliss, un casco per realtà virtuale destinato al sollievo dal dolore, o Omen per rilevare i rischi del ricovero negli anziani. Queste non sono app per la salute (come Petit Bambou) o app per il monitoraggio dell’attività fisica, ma piuttosto strumenti utilizzati dai pazienti.
‘Clear margine di miglioramento’
I risultati sono allarmanti: solo il 21% di queste app è stato sottoposto a studi randomizzati, che rappresentano il massimo livello di prova per dimostrarne l’efficacia, prima della commercializzazione; Il 15% di loro ha studiato i dati sanitari del mondo reale, che è una metodologia di valutazione meno “realistica”, ma comunque utile. E per il restante 64%, Non sono stati condotti studi clinici rilevanti ! Questi risultati sollevano interrogativi sulla qualità e l’utilità di queste nuove “soluzioni”.
“Il nostro studio mostra che c’è un chiaro margine di miglioramento! Le associazioni di pazienti vogliono informazioni trasparenti sull’utilità clinica di questi strumenti e sono corrette. Le valutazioni devono essere rafforzate, in particolare per gli sviluppatori che richiedono il pagamento per le loro app”sottolinea la lettera PS Dennis. Conclusioni in linea con le conclusioni del Consiglio sulla salute digitale del novembre 2021(2).
D’altra parte, questo studio mostra che tra i criteri mantenuti dagli sviluppatori, solo il 5% include il tasso di sopravvivenza globale a lungo termine. Tuttavia, è la normaun 1 nel monitoraggio di pazienti con cancro o malattie cardiache.
Gli sviluppatori si affidano maggiormente alla soddisfazione dell’utente (ergonomia dello strumento, frequenza di utilizzo, ecc.) e al miglioramento (notevole) del follow-up medico. I criteri sono importanti, certo, ma sono insufficienti senza un’indicazione medica pertinente. Quando ci saranno valutazioni utili nel mercato dell’e-health?
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